Chennai, cooperativa di tribali fornisce antidoto contro il morso dei serpenti
Fino agli anni Settanta, la tribù degli Irula cacciava e vendeva le pelli dei serpenti. Con il bando della pratica, rischiava di rimanere senza fonte di reddito. Il siero velenoso viene iniettato nei cavalli, che producono un antidoto naturale. Ogni anno muoiono circa 46mila indiani per il morso dei rettili.
Chennai (AsiaNews/Agenzie) – A Chennai una cooperativa di tribali ha rivoluzionato le modalità di cura del morso dei serpenti in India, producendo l’antidoto contro il siero velenoso. Si tratta della tribù degli Irula, stanziati nella parte meridionale del Paese, che da generazioni si tramanda le conoscenze per cacciare i serpenti ed estrarne il veleno, che poi viene rivenduto agli ospedali di tutto il territorio.
L’India è il Paese con il tasso più elevato al mondo di decessi causati dal morso dei serpenti. Ce ne sono in tutto 244 specie e le più pericolose sono quattro: cobra, krait (o bungaro comune), vipera di Russell e vipera rostrata-squamata. Secondo uno studio del 2011, ogni anno muoiono circa 46mila indiani, dei quali tantissimi non riescono nemmeno a raggiungere l’ospedale.
La cooperativa degli Irula, nata negli anni Settanta dall’imprenditore americano Rom Whitaker e poi passata sotto controllo governativo, è divenuta cruciale per salvare migliaia di vite. In precedenza, fino al 1972, la tribù cacciava i serpenti e ne rivendeva le pelli. Dopo il bando della pratica, i tribali rischiavano di perdere la maggiore fonte di reddito, ma sono riusciti a riadattare le proprie abilità.
Il governo del Tamil Nadu ha concesso alla cooperativa la licenza di un mese, durante il quale i dipendenti possono rintracciare le vipere sparse nei campi coltivati e rinchiuderle in otri di terracotta. In quel mese si provvede ad estrarre il veleno da ogni esemplare per un massimo di quattro volte, prima di rimetterli in libertà. Dopo aver estratto il siero, la sostanza viene iniettata nei cavalli, che producono un antigene adatto ad ogni tipo di morso.
È un lavoro rischioso, che però i membri della comunità compiono in maniera meccanica e senza troppe preoccupazioni. Per esempio Kali e Vedan, due cacciatori, vanno alla ricerca dei rettili muniti solo di una piccola falce, un piede di porco e dei sacchi di canapa, dove rinchiudere gli animali. I cacciatori vengono pagati in base alla pericolosità del serpente: un cobra costa 2.500 rupie (34,5 euro), una vipera circa 300 (poco più di 4 euro).
04/06/2022 12:15