Chen Shuibian non si è sparato, dice la polizia
Taipei (AsiaNews/Agenzie) Non sono stati il presidente e la vice-presidente della Repub blica di Cina (Taiwan) a provocarsi le lievi ferite causate da colpi di arma da fuoco, alla vigilia delle elezioni. Sono le conclusioni alle quali è arrivato il Dipartimento per le indagini criminali (Cib), che durante una conferenza stampa, ha reso noto il rapporto balistico sull'incidente, realizzato mediante una simulazione dell'attentato. I partiti dell'opposizione del Kuomintang (Kmt) e del Primo partito del popolo (Pfp) - sconfitti alle presidenziali dello scorso 20 marzo per soli 30mila voti - accusano il rieletto presidente Chen Shuibian, del Partito progressista democratico (Dpp), di aver inscenato l'attentato per conquistare voti.
"Abbiamo tentato di simulare tutte le circostanze note dell'incidente. Sottoporremo i risultati all'esperto americano, in modo che possa fare un'analisi e una relazione sul caso", ha dichiarato Hou Youyi, commissario del Cib. Henry Lee, medico legale, che dallo scorso aprile sta collaborando alle indagini, ha anche visitato il presidente Chen Shuibian, escludendo che egli si fosse procurato da sé la ferita allo stomaco.
L'investigazione e il test del Cib non hanno ancora portato all'arresto di possibili autori dell'attentato, né hanno placato polemiche e proteste dell'opposizione, che continua ad accusare Chen Shuibian di aver architettato l'incidente e di aver fatto brogli elettorali. (ThR)