29/03/2004, 00.00
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Chen Shuibian incontrerà i leader dell'opposizione

La Cina scredita Chen e la democrazia di Taiwan, la Chiesa invoca il rispetto della legge

Taipei (AsiaNews/Agenzie) – In un incontro svoltosi oggi, rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione hanno concordato di creare una speciale task force per indagare sull'attentato occorso a Chen Shuibian il giorno prima delle elezioni. Intanto, esperti americani sono arrivati oggi a Taipei per aiutare le indagini.

Ieri, Lien Chan, presidente del Kuomintang (KMT) e leader dell'opposizione, e l'alleato James Soong Chu-yu, del Primo Partito del Popolo (PFP), hanno accettato di incontrare il presidente Chen Shuibian per tentare di risolvere la crisi post-elettorale, ma hanno rifiutato la proposta di Chen di tenere un incontro oggi. L'opposizione chiede che l'incontro con il presidente sia aperto ai media. Sabato 27 marzo, centinaia di migliaia di manifestanti hanno invaso le strade di Taipei e circa 500 mila si sono radunati fuori dell'ufficio presidenziale per protestare.

Lin Fong-chen, uno degli assistenti di Lien Chan, ha chiesto l'istituzione di una speciale commissione legislativa, che indaghi sull'impossibilità per molti militari di andare a votare. L'opposizione ha denunciato che molti poliziotti e soldati – solitamente filo–KMT -  non hanno  potuto votare a causa dello stato di emergenza creatosi dopo il misterioso attentato.

Ting Yuan-chao, segretario di Lien Chan, ha annunciato che l'opposizione intenterà due cause, una per invalidare la rielezione di Chen Shuibian, l'altra per chiedere un nuovo conteggio dei voti, per verificare il gran numero di schede annullate. Secondo alcuni esperti, se tutto procede senza problemi, già mercoledì prossimo 31 marzo si procederà al nuovo conteggio. Membri del DPP affermano che il presidente è favorevole alla task force e al nuovo conteggio dei voti, purché si proceda in base alla legge.

Intanto, da alcuni giorni i media cinesi riportano dichiarazioni e notizie sulle proteste nell'isola, sul fallimento del referendum e sulla crisi interna, screditando Chen Shuibian e il sistema democratico taiwanese. Durante la campagna elettorale, la Cina era stata sobria di commenti, comunicando con molto ritardo l'incidente occorso a Chen e alla vice-presidente Annette Lu e poi l'esito del voto. I media cinesi hanno più volte menzionato Chen Shuibian e Annette Lu senza titolo oppure come "leader regionali di Taiwan". Ieri, i giornali hanno riportato una dichiarazione del Ministro degli Esteri cinese Li Zhaoxing, che ha criticato il messaggio di congratulazioni degli Stati Uniti a Chen Shuibian per la vittoria alle elezioni.

Sulla crisi interna, si è fatta sentire anche la voce della Chiesa cattolica. Il card. Paul Shan Kuo-hsi, vescovo di Kaohsiung e presidente della Conferenza Episcopale Regionale di Taiwan, ha invitato la gente alla ragionevolezza, chiedendo ai manifestanti di tornare a casa e permettere ai tribunali di decidere secondo la legge. Al Sunday Examiner, settimanale della diocesi di Hong Kong, p. Eamon Sheridan, missionario da 17 anni a Taiwan, ha detto che le accuse contro il presidente Chen sull'attentato sono "estremamente difficili da credere". Egli considera anche "improbabile" l'invalidazione dolosa delle schede elettorali, perchè deve essere concordata da rappresentanti di entrambi i partiti, ritenendo piuttosto che siano stati gli elettori stessi ad aver deliberatamente annullato le schede. Secondo p. Sheridan, l'esito del voto rivela l'attitudine dei giovani, che si considerano più taiwanesi che cinesi. (MR)

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