Central Java, lotta ai macachi. Esercito e polizia in assetto da guerra
I cittadini del distretto di Boyolali hanno perso la pazienza di fronte alle ripetute incursioni dei primati nelle loro case e fattorie. Tra le 13 vittime degli attacchi dei macachi vi è anche un bambino di quarta elementare. Dispiegati dalle autorità più di 100 tiratori scelti dell'esercito e della polizia, nonché membri dell'Associazione dei tiratori indonesiani (Perbakin). Gli animalisti protestano: “Le scimmie hanno bisogno di cibo. Le foreste di teak o di pino sono diventate foreste commerciali”.
Boyolali (AsiaNews/Agenzie) – Sull'isola di Java si è iniziato a combattere contro le scimmie che hanno terrorizzano alcuni centri abitati, rubando cibo e persino attaccando alcuni anziani indifesi e bambini. A questo scopo le autorità indonesiane hanno dispiegato poliziotti e soldati armati.
Negli ultimi mesi, i macachi selvatici sono divenuti sempre più audaci nelle loro interazioni con gli umani nel distretto di Boyolali, a nord della città di Solo (Central Java). I cittadini hanno perso la pazienza di fronte alle ripetute incursioni dei primati nelle loro case e fattorie. Heru Sunarko, coordinatore dell'Agenzia per la conservazione delle risorse naturali in Central Java, rivela che tra le 13 vittime degli attacchi dei macachi vi è persino un bambino di quarta elementare.
Sukimin, capo del sottodistretto di Sendung, racconta: “L'ultima vittima è stato il sig. Parmo, 82 anni, che è stato attaccato lo scorso primo agosto e ha riportato gravi ferite. L’uomo stava cercando con un bastone di scacciare un branco di scimmie che si era avvicinato al suo pollaio, ma gli animali si sono scagliati contro di lui e lo hanno aggredito con ferocia. L’anziano ha ricevuto 42 punti di sutura sulle braccia e sul petto”.
“Gli animali sono arrivati qui due mesi fa – dichiara Aries Andhi, capo della polizia locale – Dopo aver sparato ad un esemplare, erano scappate. Ora però sono tornate”. I residenti affermano che gli attacchi di scimmie si ripetono ogni stagione secca quando le foreste scarseggiano di frutti, ma questa volta le scimmie sembrano essere più aggressive.
Più di 100 tiratori scelti dell'esercito e della polizia, nonché membri dell'Associazione dei tiratori indonesiani (Perbakin), affiancano abitanti e funzionari del villaggio in una caccia alle scimmie che, iniziata lo scorso 3 agosto, durerà per tutta la prossima settimana. Le operazioni si svolgeranno in almeno cinque villaggi del sottodistretto di Sendang, Karanggede.
Margono, commissario della polizia di Karanggede, afferma: “Questa operazione non è destinata ad uccidere, per non dire sterminare le scimmie, ma cerchiamo di assicurare le fattorie e le case delle persone”, aggiungendo che per sparare gli animali vengono utilizzate cartucce non letali.
Gli animalisti contestano l’iniziativa, che a loro avviso non risolverà il problema. Per le gli attacchi, essi incolpano i danni alle foreste sulle pendici del Monte Merapi, ambiente naturale dei primati. “Il motivo per cui le scimmie stanno mettendo a soqquadro le case o i giardini della gente è perché hanno bisogno di cibo – protesta Robithotul Huda di International Animal Rescue Indonesia – il loro habitat, le foreste di teak o di pino, è cambiato in foreste commerciali”.
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