04/03/2023, 10.22
CINA
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Censurati sul web video del tour di commiato del premier uscente Li Keqiang

Domani all’Assemblea nazionale del popolo il suo ultimo atto ufficiale come numero due del regime. Sferrato un sottile attacco a Xi Jinping: l’economia della Cina ha ancora bisogno di “riforme”. Attesa però una maggiore centralizzazione del potere a favore di Xi e del Partito comunista.

Pechino (AsiaNews) – La censura di Stato ha bloccato diversi video che riprendono il tour di commiato del premier uscente Li Keqiang, prossimo a essere sostituito da Li Qiang, un alleato del presidente Xi Jinping.

Domani l’ormai ex numero due del Partito comunista cinese pronuncerà il suo ultimo discorso sull’attività di governo all’apertura della sessione annuale dell’Assemblea nazionale del popolo (Anp). Insieme alla Conferenza politica consultiva del popolo cinese, che ha aperto oggi i lavori, la Anp è chiamata a formalizzare decisioni già prese dal presidente Xi Jinping e dalla leadership del Partito.

Come riporta il South China Morning Post, nelle immagini circolate online si vede Li salutato da folle di funzionari di diversi ministeri: segno che egli gode ancora di una ottima reputazione nel Pcc, nonostante il suo imminente ritiro.

In un video ripreso alla Commissione nazionale per la riforma e lo sviluppo, Li enfatizza poi che la Cina ha ancora bisogno di riforme economiche (tradotto: di liberalizzazioni). La dichiarazione appare un sottile attacco a Xi, che nei 10 anni di convivenza al potere ha cercato in tutti i modo di marginalizzarlo. Li è esponente della Gioventù comunista, una delle poche fazioni ancora strutturate del Pcc, uscita sconfitta dal Congresso dello scorso ottobre.

La riunione annuale dell’Anp segnerà l’avvio del terzo mandato al potere di Xi, che guiderà un Comitato permanente del Politburo composto solo di fedeli collaboratori. Il “Parlamento” cinese approverà (senza discussione) le nomine ai posti di governo decise dai vertici del Partito. Prevista una riforma dei ministeri, che con ogni probabilità vedrà una ulteriore centralizzazione del processo decisionale a favore di Xi e del Pcc.

L’attenzione maggiore sarà rivolta però alle decisioni in campo economico. A causa della politica zero-Covid di Xi, degli effetti della guerra russo-ucraina e della ridotta domanda mondiale, il Pil cinese lo scorso anno è cresciuto del 3%: uno dei livelli più bassi degli ultimi 50 anni. Il presidente cinese è chiamata a ravvivare l’economia nazionale. Analisti osservano che il governo potrebbe fissare per l’anno in corso un obiettivo di crescita del 6%.

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