Cattolici in Cina: "Leggiamo da tempo i suoi libri. Ci piace l'umiltà di Benedetto XVI"
A Zhengding sono rimasti svegli fino a tarda notte per seguire l'esito del conclave su internet e tv satellitari. Ora i fedeli pregano per salutare un giorno il pontefice a Pechino.
Pechino (AsiaNews) Lontani ma vicini con il cuore a san Pietro i cattolici cinesi sono rimasti alzati fino a tarda notte per seguire su internet e sui canali satellitari l'elezione del nuovo papa.
A casa, nelle parrocchie e nei seminari della provincia dell'Hebei i cattolici hanno accolto "con gioia e commozione" la nomina di Benedetto XVI. "Da giorni aspettavamo questo momento e ora accogliamo con gioia, commozione e speranza il nuovo papa eletto così velocemente". Un sacerdote della diocesi di Zhengding ha raccontato ad AsiaNews che tutti i cattolici hanno seguito l'esito del conclave attraverso un sito internet cinese che ha trasmesso le fumate in diretta: "Con il cuore ci siamo sempre sentiti a san Pietro, insieme al resto del mondo". "Siamo molto felici della scelta del card. Ratzinger - ha continuato il sacerdote - noi tutti lo volevamo fortemente". "Abbiamo letto molti suoi scritti e apprezziamo la solidità della sua fede", ha aggiunto.
I cattolici cinesi sono colpiti dalla semplicità e umiltà del nuovo pontefice: "queste sue doti ce lo fanno sentire più vicino". Il sacerdote ha spiegato che ora le preghiere sono rivolte affinché "con il nuovo papa le relazioni tra Cina e Vaticano migliorino e il pontefice possa finalmente visitare Pechino". "Se mai questo sogno si avverasse ha annunciato tutti noi siamo pronti ad organizzare pellegrinaggi nella capitale per salutare il pontefice che aspettiamo da sempre".
Dal 2 aprile, giorno della morte di Giovanni Paolo II, tutti i vescovi cinesi hanno invitato i fedeli a pregare per il papa defunto, ma anche per il conclave. Le comunità cattoliche in tutto il paese hanno seguito su internet i principali appuntamenti e letto nel web le traduzioni in cinese dell'omelia del card. Razinger per i funerali di Giovanni Paolo II e per la messa pro eligendo pontifice. Tanta era la voglia di partecipare direttamente a questI importanti momenti per la Chiesa, che una giovane ha detto dispiaciuta: "Peccato che tengano chiusa la porta della Cappella Sistina".
Fonti di AsiaNews in Cina raccontano che dopo i funerali di Giovanni Paolo II, l'8 aprile, i media statali non hanno più seguito le notizie dal Vaticano. In questi ultimi giorni tutta l'attenzione è concentrata sulle rivolte antigiapponesi. I cattolici, però, hanno cercato di tenersi informati con la tv via satellite: "Anche se le trasmissioni erano in lingue straniere, non importava, volevamo almeno vedere le immagini, sentirci partecipi a questo evento di pari passo con il resto del mondo".
Aver assistito in diretta alla nomina del pontefice è per i cattolici di questo paese un evento "straordinario". Dopo la morte dell'ultimo papa le pressioni del governo su alcune comunità in Cina si sono fatte più pesanti.
"Nella diocesi di Zhengding raccontano fonti locali le autorità governative hanno 'consigliato' ai parroci di non fare processioni e limitarsi a pregare e celebrare messa all'interno delle chiese". Durante questo periodo mons. Giulio Jia, vescovo non ufficiale di Zhengding, ha ricevuto diverse "visite" di funzionari governativi, ma gli hanno permesso di celebrare messa e guidare preghiere per il conclave e ha chiesto a tutta la diocesi di seguire i Novendiali.
Tutte le chiese di Pechino durante i funerali del papa, l'8 aprile, erano gremite di fedeli, seminaristi, suore.
A Chengdu (Sichuan), i fedeli alla messa hanno portato fiori bianchi sulla parte sinistra del petto in segno di lutto, secondo la tradizione cinese.