27/04/2016, 07.18
RUSSIA - VATICANO
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Cattolici e ortodossi russi insieme per i bambini di Homs

Annunciato un nuovo progetto congiunto dopo la visita in Siria e Libano. Mons. Pezzi ricorda il valore dell’incontro di Cuba tra Francesco e Kirill: “Ora siamo davanti a un’unità non sulla carta ma fatta di passi concreti di solidarietà”.

Mosca (AsiaNews) – Dopo la decisione di redigere un elenco dettagliato dei luoghi cristiani distrutti e danneggiati durante la guerra in Siria, come anche quello dei nomi di tutti i nuovi martiri cristiani, la Chiesa cattolica e il Patriarcato di Mosca hanno annunciato la realizzazione di un altro progetto comune: un evento a fine anno in favore dei bambini di Homs, vittime del conflitto militare.

In una conferenza il 21 aprile a Mosca ne hanno parlato alcuni rappresentanti delle due Chiese che hanno partecipato a inizio del mese a una visita congiunta in Siria e in Libano. “Ci coordineremo e vedremo come verrà”, ha detto Piotr Gumenyuk di Aiuto alla Chiesa che soffre, come riportano i media russi.

La situazione dei bambini nel campo profughi di Zahle, in Libano, ha particolarmente colpito l’arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, mons. Paolo Pezzi. “Nonostante ciò che hanno visto, il fatto che per sempre nelle loro anime rimarranno impressi omicidi e perdite, hanno ancora il sorriso”, ha detto l’arcivescovo. “Questo viaggio ci ha permesso di compiere il primo passo concreto, dopo l’incontro tra papa Francesco e il patriarca Kirill a L’Avana”, ha aggiunto Pezzi.

Lo ieromonaco Stefan (Igumnov), segretario del dipartimento per le Relazioni esterne del Patriarcato, ha poi specificato che tutti i progetti sono studiati e discussi con i cristiani siriani.

I partecipanti alla conferenza stampa hanno sottolineato l’atteggiamento caloroso che le popolazioni di Libano e Siria hanno nei confronti della Russia. “Si tratta di un rapporto inequivocabilmente positivo - ha detto l’arcivescovo cattolico - perché la Russia negli ultimi anni ha fatto molto più di altri in questi Paesi non solo per i cristiani, ma anche perché tutte le persone possano vivere in pace”.

A suo dire, i vescovi in Siria “hanno visto che noi, ortodossi e cattolici dalla Russia abbiamo fatto loro visita insieme: si tratta di un’unità non sulla carta ma fatta di concreti passi di solidarietà”. (M.A.)

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