Cattolici del Pakistan: Con l’impiccagione di Qadri, la volontà politica di affrontare il terrorismo
I radicali islamici stanno protestando nelle strade di tutto il Paese. L’assassino reo confesso dell’ex governatore del Punjab Salman Taseer è stato impiccato questa mattina. La scelta del presidente Hussain di non concedere la grazia è “coraggiosa. Giustizia è stata fatta nonostante la pressione dei fondamentalisti”. Direttore Commissione giustizia e pace: “Taseer è stato ucciso perché ha difeso Asia Bibi, che langue ancora in carcere”.
Lahore (AsiaNews) – I fondamentalisti islamici sono scesi nelle strade di tutto il Pakistan per protestare contro l’impiccagione di Mumtaz Qadri, l’assassino reo confesso dell’ex governatore del Punjab Salman Taseer, avvenuta questa mattina. “Le emittenti televisive hanno smesso di mandare in onda la notizia della sua esecuzione. Ma la comunità internazionale ha acceso i riflettori su questo caso”, dice ad AsiaNews p. Morris Jalal, fondatore di una tv cattolica di Lahore. Egli aggiunge: “Giustizia è stata fatta nonostante la pressione dei fondamentalisti. Apprezziamo la decisione del governo, che ha dimostrato molto coraggio. Anche il presidente si trova sotto minaccia”.
La tensione è alta nel Paese, dove i sostenitori di Qadri hanno bloccato diverse città. Nei giorni scorsi essi hanno minacciato ritorsioni nel caso in cui il presidente Mamnoon Hussain avesse rigettato l’appello di grazia presentato dai legali. Le minacce hanno costretto la famiglia di Hussain a rifugiarsi nel palazzo presidenziale, controllati dalle guardie di sicurezza. Inoltre due giorni fa la polizia ha arrestato due autisti del convoglio presidenziale, insospettiti dal fatto che essi avessero un’andatura più lenta del previsto.
L’impiccagione di Qadri, sostiene p. Jalal, “è una scelta davvero coraggiosa, soprattutto per le minoranze. Questo significa che in futuro saranno scoraggiati i falsi casi di blasfemia. È un messaggio chiaro ai terroristi di ravvedersi. Nessuno è al di sopra della legge e il governo è determinato a sradicare i problemi presenti nel Paese”.
Qadri è stato impiccato questa mattina nel carcere di Adiala a Rawalpindi, vicino la capitale Islamabad. Egli era una delle guardie del corpo di Taseer e il 4 gennaio 2011 ha ucciso il governatore all’uscita da un ristorante di Islamabad, per le sue posizioni contrarie alla legge sulla blasfemia. La legge prevede il carcere a vita o la condanna a morte per quanti profanano il Corano o dissacrano il nome del profeta Maometto. L’uomo ha sempre rivendicato la paternità dell'omicidio compiuto per punire il governatore, che si era espresso in favore di Asia Bibi, la madre cristiana detenuta con l’accusa di aver offeso il Profeta.
Subito dopo l’omicidio di Taseer, Qadri è stato esaltato dai fondamentalisti come “eroe nazionale”. La sua immagine campeggia ovunque in Pakistan, nei tuck tuck [i caratteristici taxi a due ruote, ndr] come sui manifesti elettorali.
Secondo p. Emmanuel Yousaf Mani, direttore nazionale della Commissione giustizia e pace della Conferenza episcopale pakistana, “la morte dell’omicida mostra che le leadership civile e militare sono sullo stesso piano”. “Il merito – aggiunge – va anche ai nostri tribunali, che non si sono sottomessi alla pressione dei gruppi religiosi. Finalmente c’è la volontà politica di affrontare il terrorismo. Potremmo avere una reazione violenta, ma le autorità non devono avere paura”.
Il sacerdote conclude: “Taseer ha avuto il coraggio di prendere posizione per una donna povera appartenente ad una comunità di minoranza. Asia Bibi langue ancora in carcere. Chiediamo il suo immediato rilascio”.
01/03/2016 12:37
12/04/2016 11:14