Cattolici del Bangladesh: una catena umana contro gli abusi su minori e donne
Dhaka (AsiaNews) - Noi vogliamo “che il governo di Dhaka garantisca la sicurezza di bambini e donne, perché di recente abbiamo assistito ad un preoccupante aumento di abusi sessuali e omicidi nei confronti di minori. Vogliamo la condanna di coloro che perseguitano le donne e i bambini e che il governo approvi leggi adeguate per la loro tutela”. A parlare ad AsiaNews è Nirmal Rozario, segretario generale della Bangladesh Christians Association (Bca), uno dei circa 500 cattolici che ieri di fronte al National Press Club della capitale hanno formato una catena umana per protestare contro la crescente violenza a danno di donne e bambini nel Paese.
Stando ai dati del Bangladesh Shishu Adhikar Forum (Bsaf), solo negli ultimi sette mesi del 2015 si sono registrati 347 episodi di violenza sessuale o tentativi di essa su minori. Nel 2014 i casi erano stati 227; 183 nel 2013 e 91 l’anno precedente. La maggior parte della vittime ha tra i 13 e i 18 anni di età. Per questo i cattolici del Bangladesh hanno deciso di esprimere la propria preoccupazione in modo pubblico, con una lunga catena umana organizzata dalla Commissione episcopale Giustizia e pace del Paese (Ec-Jp) insieme a Caritas Bangladesh e alla Bca.
P. Albert Thomas Rozario, segretario Ec-Jp, riferisce: “I bambini sono il futuro della nostra nazione. E invece stanno diventando delle vittime. Esistono delle leggi a tutela dei minori, ma non vengono applicate”.
Agli inizi di agosto una bambina cattolica di 12 anni, di etnia garo, è stata stuprata da un ragazzo musulmano di 22. Sorte peggiore è toccata ad un altro coetaneo, torturato e ucciso dal suo datore di lavoro per aver lavorato in una azienda concorrente. E quella di altri due bambini di 10 e 13 anni, colpiti a bastonate fino alla morte per la presunta accusa di aver rubato un pesce (il primo) e un furgoncino (il secondo). Purtroppo sono solo le ultime tristi vicende di una lunga serie di maltrattamenti e abusi.