Cattolici del Bangladesh celebrano il primo sacerdote in una sede diplomatica vaticana
Il 39enne p. Linku Lenard Gomes dal primo agosto prende servizio come segretario alla nunziatura apostolica di Panama. Ad AsiaNews: “Farò di tutto per svolgere al meglio il mio servizio”. Una nuova forma missionaria della Chiesa del Bangladesh. Mons. Rozario: dopo aver ricevuto tanto “è giunto il tempo di ricambiare”.
Città del Vaticano (AsiaNews) - “Pur non essendo il più idoneo, Dio ha scelto me per la sua opera. Di sicuro, farò di tutto per svolgere al meglio il mio servizio”. Con un misto di commozione e stupore per la scelta, il 39enne p. Linku Lenard Gomes si prepara alla nuova missione dopo che papa Francesco lo ha nominato il primo luglio segretario della nunziatura apostolica a Panama. Originario della diocesi di Rajshahi, egli è il primo sacerdote originario del Bangladesh a ottenere un incarico nel corpo diplomatico Vaticano: raggiungerà la sua nuova sede il primo agosto.
Ad AsiaNews il sacerdote ha voluto esprimere il proprio ringraziamento al vescovo mons. Gervas Rozario, per “avermi incoraggiato negli studi superiori” approfondendo in particolare “il diritto canonico”. “Non potrò - afferma - mai smettere di ringraziarlo”.
P. Linku è nato il 17 novembre 1981 a Natore, nella parrocchia di Borni, diocesi di Rajshahi, all’interno di una famiglia cattolica dalla profonda devozione, con sei figli maschi e due femmine. Egli è diventato sacerdote il 27 dicembre 2013 ed è uno dei 50 fra sacerdoti e suore del Bangladesh a compiere la missione all’estero, segno di una Chiesa locale sempre più missionaria.
P. Gomes ha ottenuto un dottorato in diritto canonico alla Lateranense il 14 giugno 2021, affiancando anche studi diplomatici. Primo sacerdote del Bangladesh a essere destinato a una missione diplomatica della Santa Sede, egli è il precursore di una nuova forma evangelizzatrice per la Chiesa locale. Il Bangladesh ha ricevuto molto dalla Chiesa europea e americana, sottolinea mons. Gervas Rozario ad AsiaNews, e ora “è giunto il tempo di ricambiare”.
“Un tempo - racconta il prelato - i missionari stranieri venivano in Bangladesh per il loro servizio pastorale, oggi è la Chiesa del Bangladesh a mettersi a disposizione delle Chiese straniere”. Un’opera, aggiunge, che ha raggiunto una propria maturità con la nomina ad una sede diplomatica. Ad oggi vi sono sei sacerdoti originari di Rajshahi che operano all’estero e altri cinque sono pronti a partire per la missione. In futuro - conclude - prepareremo sempre più preti“ per questo tipo di servizio alla Chiesa universale.