10/10/2015, 00.00
FILIPPINE
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Catechista filippino: La missione in Asia, nostro compito anche da casa

Per Darwin Beceril, “c’è una ragione divina se così tanti cattolici filippini vivono proprio in Asia”. Anche i non missionari di mestiere “sono chiamati alla ‘missio ad gentes’, che non è solo annunciare i messaggi di Cristo ma rendere sperimentabile per gli altri la Sua persona”. Le intenzioni di papa Francesco per il mese di ottobre sono affinché “le comunità cristiane del continente asiatico annuncino il Vangelo a coloro che ancora lo attendono”. Entro il 2050, i cristiani nell’Asia-Pacifico saranno 381 milioni.

Manila (AsiaNews) – Sono certo “che c’è una ragione divina se viviamo in questa parte del mondo. Non è un caso, ma è una missione. Dio desidera che il nostro Paese diventi il centro della fede in Asia”. Lo dice Darwin Beceril, catechista della diocesi di Novaliches, in un’intervista a Cbcp News, sito della Conferenza episcopale del Paese. Secondo Drawin, la missione può essere portata avanti anche da filippini che non sono missionari in senso stretto.

“Ho un amico – racconta – che era catechista come me prima di diventare un lavoratore migrante. Come spesso accade, ha dovuto lasciare la famiglia per migliori opportunità di lavoro all’estero. Ma la cosa sconvolgente è che non smette di evangelizzare. Anche adesso riesce a fare il catechista nonostante gli impegni del lavoro”.

Per Darwin, “tutti noi possiamo essere missionari dell’Asia anche a casa nostra, non agendo come individui singoli ma in una comunione di fede. Se la nostra nazione prenderà a cuore i messaggi di Gesù che ci sono stati trasmessi da molti coraggiosi testimoni, sarà un grande dono per il mondo intero”.

Secondo Nestor Limqueco, professore di religione alla Arellano University, “ogni cristiano battezzato è un missionario. Siamo tutti chiamati alla missione ‘ad gentes’, sia che siamo filippini sia che non lo siamo”. La missione, continua il professore, non è solo portare il messaggio di Cristo agli altri, ma soprattutto rendere loro attuale la persona di Cristo, “che deve essere sentita, vista, sperimentata”. Le conversioni sono fondamentali, conclude Nestor Limqueco, ma urge portare avanti il dialogo sia con i non cristiani che tra i cristiani stessi, per esaudire l’auspicio del Vaticano II dell’unità fra i cristiani.

Le intenzioni di papa Francesco per il mese di ottobre sono affinché “le comunità cristiane del continente asiatico annuncino il Vangelo a coloro che ancora lo attendono”. Secondo i dati del Pew Research Center, nel 2010 i cristiani nella regione Asia-Pacifico erano 287 milioni (la maggior parte dei quali cattolici filippini), il 7,1 % del totale. Le previsioni dicono che entro il 2050 saranno 381 milioni, con una crescita del 33%.

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