Carità, confessioni e messe: la Settimana Santa dei cattolici indonesiani
Jakarta (AsiaNews) - Raccolte fondi per finanziare i progetti delle diocesi, partecipazioni in massa alle Confessioni, audio e video per preparare i fedeli alle principali celebrazioni, momenti di preghiera particolare, fra cui le messe crismali, per rafforzare il legame fra clero e comunità. Sono molte le iniziative proposte dalla Chiesa indonesiana nel corso della Settimana Santa, che accompagna la comunità alle celebrazioni della Pasqua di risurrezione. Un periodo, a differenza del Natale che è visto come un momento di gioia e di festa, vissuto con raccoglimento, devozione e ricerca profonda della fede, dei suoi principi e valori.
In queste settimane di Quaresima, l'arcidiocesi di Jakarta ha distribuito una piccola scatola in cartone ad ogni famiglia, dove inserire somme di denaro "risparmiate" per sostenere progetti della Chiesa. Il denaro raccolto verrà utilizzato per finanziare iniziative nel sociale, che andranno a beneficio anche dei non cattolici.
Tuttavia, è sotto il profilo spirituale che emergono i valori e le aspettative maggiori legate al periodo pasquale. In primis, la partecipazione mostrata dai fedeli verso il rito della Confessione, un gesto col quale ci si rivolge alla Chiesa per chiedere perdono dei peccati commessi e indice del grado di "purezza" con il quale si vive la fede nel Paese asiatico. Come conferma p. Madyautama, un gesuita esperto di teologia originario di Yogyakarta (Java centrale), che trascorre "anche più di cinque" ore nel confessionale, per raccogliere pensieri e riflessioni dei fedeli.
P. Harry Sulistyo, responsabile delle Comunicazioni sociali dell'arcidiocesi di Jakarta, ha curato la produzione di alcuni video realizzati con lo scopo di aiutare i cattolici a preparasi al meglio alle celebrazioni della Pasqua. Si tratta di tre diversi filmati (clicca qui per vederli: 1 - 2 - 3), incentrati sui momenti principali della festa e i valori che essa racchiude.
Ieri, infine, si è celebrata la messa crismale, molto sentita in alcune diocesi dell'arcipelago fra cui Semarang, Purwokerto e Jakarta. In particolare Semarang è - per tradizione - la diocesi che fornisce il maggior numero di sacerdoti e religiosi alla comunità cattolica indonesiana; quest'anno l'appuntamento ha avuto una vasta eco anche nella cattedrale della capitale, dove più di 200 sacerdoti si sono uniti al loro vescovo mons. Ignatius Suharyo per questa speciale celebrazione.
L'Indonesia è la nazione musulmana (sunnita) più popolosa al mondo (l'86% professa l'islam) e, pur garantendo fra i principi costituzionali le libertà personali di base (fra cui il culto), diventa sempre più teatro di violenze e abusi contro le minoranze. I cristiani sono il 5,7% della popolazione, i cattolici poco più del 3%, l'1,8% è indù e il 3,4% professa un'altra religione. La Costituzione sancisce la libertà religiosa, tuttavia la comunità cattolica - attiva in molti settori, in particolare nel sociale e nell'istruzione - è vittima di episodi di violenze e abusi, soprattutto nelle aree in cui è più radicata la visione estremista dell'islam, come ad Aceh.
15/01/2020 14:41