21/10/2024, 10.45
SRI LANKA
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Caritas Sri Lanka: nelle piantagioni più istruzione per dare 'equità e giustizia'

di Melani Manel Perera

Presentati dall'organizzazione due rappoti che indagano le lacune del sistema scolastico e le questioni culturali e identitarie delle comunità più emarginate. Rilevati tassi di analfabetismo e di abbandono scolastico molto superiori a quelli delle altre aree rurali del Paese. Il nunzio apostolico Brian Udaigwe: "Necessario un approccio inclusivo". 

Colombo (AsiaNews) - La Caritas Sri Lanka (Sedec) ha presentato nei giorni scorsi due relazioni frutto di una ricerca che mira a trasformare la vita della comunità delle piantagioni nello Sri Lanka: “Diritto all'istruzione per i bambini delle piantagioni: problemi, sfide e direzioni future” e “Cultura e identità della comunità delle piantagioni in Sri Lanka’. Questi studi sono più di un semplice lavoro accademico: sono strumenti di advocacy, equità e giustizia sociale. “Questa ricerca fa luce sulle crude realtà sopportate dai lavoratori e dai bambini. Il futuro di questa comunità non si basa solo su cambiamenti politici, ma anche su un'azione guidata dall'empatia”, ha dichiarato mons. Brian Udaigwe, nunzio apostolico nello Sri Lanka. 

“Le promesse fatte dal governo di fornire un'istruzione di qualità a tutti i bambini devono essere mantenute, considerando che l'istruzione è un diritto fondamentale e non un privilegio di cui godono pochi. Inoltre, devono essere affrontate questioni come le cause della povertà nel settore delle piantagioni dello Sri Lanka e il bisogno di equità e giustizia nel campo dell'istruzione”, ha aggiunto. Alla presentazione - avvenuta lo scorso 3 ottobre - hanno partecipato anche il vescovo di Kurunegala, mons. Harold Anthony Perera, presidente della Conferenza episcopale cattolica dello Sri Lanka (CBCSL) e mons. Valence Mendis, vescovo della diocesi di Kandy, insieme al giudice della Corte suprema S.Thurairaja e a W.A.L. Wickramarachchi, direttore del ministero dell'Ambiente, delle Piantagioni, della Fauna selvatica, delle Risorse forestali, dell'Approvvigionamento idrico e delle Infrastrutture comunitarie.

Lo studio afferma che il sistema educativo dello Sri Lanka ha bisogno di una riforma urgente per affrontare le questioni emergenti nella comunità delle piantagioni. Un'osservazione importante riguarda il tasso di alfabetizzazione delle donne. La ricerca indica che tale indicatore è ancora in ritardo rispetto a quello della popolazione rurale non legata alle piantagioni. Questo divario è più pronunciato per le donne, che sono in ritardo rispetto alle loro controparti rurali del 16%, mentre il divario tra i maschi è solo del 6%.

La ricerca ha inoltre rivelato che questo settore presenta un alto tasso di abbandono scolastico, con una media dell’8,4 per cento al quinto anno, rispetto alla media nazionale dell’1,4 per cento, come riportato dal Ministero dell'Istruzione. Nel distretto di Nuwara Eliya, il tasso di transizione maschile dal livello primario a quello secondario è più basso che in altri distretti, e molti ragazzi sono costretti a entrare nella forza lavoro. Inoltre, i bambini delle comunità delle piantagioni hanno meno probabilità di completare l'istruzione primaria e secondaria rispetto ai coetanei che vivono in città.

“Questi risultati - ha commentato ancora il nunzio Udaigwe - rivelano come la povertà e la mancanza di strutture continuino a ostacolare l'accesso all'istruzione per i bambini”. Esistono, infatti, barriere persistenti all'istruzione che continuano a colpire non solo gli individui, ma intere comunità, per generazioni. “È quindi necessario un approccio inclusivo ed equo all'istruzione, che garantisca a ogni bambino, indipendentemente dal suo background, l'accesso a opportunità di apprendimento di qualità”, ha detto. Sottolineando la necessità di un “senso di empatia” più profondo nell'affrontare le sfide: “Dobbiamo abbracciare l'empatia, per comprendere e condividere veramente le esperienze di queste comunità”.

Il nunzio ha inoltre sottolineato che il governo, la Chiesa e le altre parti che prestano assistenza devono collaborare per creare un panorama educativo che sia giusto e accessibile a tutti. Gli studi raccomandano inoltre che il governo attui politiche di sviluppo inclusive, programmi di advocacy per il finanziamento della conservazione culturale, il riconoscimento e la protezione legale, la promozione di programmi di turismo culturale ed ecologico, la documentazione e l'archiviazione culturale, i dialoghi e le reti intercomunitarie.

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