Caritas Nepal: testimoniando Cristo, da 25 anni al servizio di poveri ed emarginati
Kathmandu (AsiaNews) - La Caritas del Nepal, fondata nel 1989, festeggia i 25 anni di vita e di servizio per i più poveri e bisognosi del Paese, secondo i dettami indicati dal Vangelo. Intervenendo alle celebrazioni per il Giubileo d'argento il vicario apostolico del Nepal mons. Paul Simick ha parlato di "tempo di santificazione, liberazione e di ritorno radicale a Dio, per gioire delle grazie ricevute, valutazione del passato e ripresa delle attività future". Il prelato, che è anche patrono dell'ente cattolico, aggiunge che "questa festa giubilare" è occasione per "apprezzare il meraviglioso viaggio di questi ultimi 25 anni" nel radicare la presenza di Dio "in questo meraviglioso Paese"; un viaggio al servizio della Chiesa e della società, in particolare per quanto concerne "i poveri e gli emarginati", in accordo "agli insegnamenti della dottrina sociale".
Il vicario emerito mons. Anthony Sharma ha ricordato la preghiera di san Francesco d'Assisi, in cui il Santo chiede al Signore di fare di lui "uno strumento di pace", per donare fede, speranza, gioia e luce. Il direttore esecutivo Caritas Nepal p. Pius Perumana esorta a crescere all'insegna della "solidarietà" e ricorda la "presenza crescente" in termini di servizio sociale. "Caritas Nepal - avverte - non verrà mai meno quando si tratta di rispondere ai bisogni dei poveri e degli emarginati".
In tutti questi anni l'ente cattolico ha operato in tutto il Paese, nei settori più disparati conquistando stima e riconoscimenti fra le istituzioni sociali del Nepal, dalle attività di emergenze fino alla realizzazione di programmi di lungo periodo. Un'opera che aveva già saputo ottenere il plauso del defunto re Birendra Bir Bikram ShahDev, che ha insignito la Caritas di un riconoscimento nel 1997.
I settori principali in cui essa opera sono l'agricoltura e l'adattamento ai cambiamenti climatici, la cooperazione e le imprese, i progetti socio-economici, la costruzione della pace nel Paese, la prevenzione delle violenze di genere e il traffico di vite umane. E ancora, il lavoro di assistenza e aiuto nei casi di disastri naturali, i progetti in ambito scolastico e il sostegno ai lavoratori migranti rientrati nel Paese di origine di cui hanno beneficiato milioni di persone.
In Nepal - nazione di 26,6 milioni di persone - vivono circa 150mila cristiani (0,4%), di cui 8mila sono cattolici. Prima della caduta della monarchia (2006) l'induismo era religione di Stato e influenzava la vita di ogni cittadino. La proclamazione di uno Stato laico garantisce libertà religiosa, ma le minoranze - in particolare quella cristiana - subiscono ancora soprusi e minacce dalla comunità di maggioranza. La popolazione indù è spesso al centro di episodi di discriminazione, violenza contro le donne ed emarginazione dei più poveri. Non mancano inoltre le accuse - da parte di induisti e, talvolta, anche di buddisti - a cattolici e cristiani di convertire le persone con la forza o offrendo loro denaro.
30/01/2017 11:05
08/11/2017 12:47