Card. Yeom: Dedichiamo la diocesi di Pyongyang alla Madonna di Fatima
Alla messa nella cattedrale di Myeongdong, il card. Soo-jung Yeom ha celebrato l’eucaristia in ricordo dei 70 anni dall’inizio della guerra coreana. Il ricordo delle vittime e della persecuzione. Costruire nella penisola coreana una società riconciliata.
Seoul (AsiaNews) - L’arcidiocesi di Seoul ha celebrato ieri mattina alle 10 una messa nella cattedrale di Myeongdong, per commemorare i 70 anni dall’inizio della guerra coreana, scoppiata il 25 giugno 1950 con l’invasione della Corea del Nord. L’Eucaristia è stata presieduta dal Cardinale Andrea Soo-jung Yeom, arcivescovo di Seoul e Amministratore apostolico di Pyongyang, la capitale nordcoreana. Durante la celebrazione, il card. Yeom ha dichiarato la sua intenzione di dedicare la diocesi di Pyongyang alla Madonna di Fatima.
Fra i concelebranti vi erano i quattro ausiliari, mons. Benedetto Son, vicario generale; mons. Timoteo Yu; mons. Pietro Chung; mons. Giobbe Koo, insieme a numerosi sacerdoti di Seoul, compresi mons. Matteo Hwang, vicario della diocesi di Pyongyang, p. Achilleo Chung e p. Luca Lee, presidente e vice presidente del Comitato della riconciliazione nazionale, che ha organizzato la commemorazione.
Ha concelebrato anche mons. Mario Codamo, chargé d'affaires della Nunziatura Apostolica. Alcuni ambasciatori - da Messico, El Salvador, Timor Leste, Filippine - hanno partecipato alla messa.
La cattedrale era gremita di fedeli, laici e religiose, al massimo della capienza, pur limitata per la rigorosa osservanza dei regolamenti sanitari preventivi per il Covid-19. Prima di entrare la cattedrale, tutti i partecipanti dovevano passare al controllo della temperatura, indossando una mascherina, stando poi seduti a distanza di almeno un metro tra loro. Nessun canto, ma solo il suono dell’organo.
Tra i partecipanti vi erano anche una settantina di membri del cammino Neocatecumenale, compresi i seminaristi del seminario Redemptoris Mater a Seoul, provenienti da diversi Paesi.
Nell’omelia il cardinale ha avuto degli accenti commossi. Infatti, egli è fra i pochi vescovi che abbiano vissuto in modo diretto la guerra coreana, essendo nato nel 1943.
Il card. Yeom ha ricordato la lunga serie di morti fra i soldati dei due fronti e dei civili del Nord e del Sud (in tutto quasi 2 milioni), oltre alla tragedia dei rifugiati e alla persecuzione dei cristiani.
“La ragione – ha detto - per cui sto guardando indietro alla nostra storia di 70 anni fa, essendo uno che ha direttamente vissuto la Guerra del 25 giugno, è per chiedervi di unire tutte le forze e tutti i cuori al fine di servire in qualche modo per la costruzione nella nostra Penisola coreana di una società nella quale tutto il popolo, sia del Sud che del Nord, liberato dalle pastoie del passato attraverso la ‘purificazione della memoria’, viva una vita veramente umana in una « vera pace che il Signore ci dà»(cfr Gv 14,27)”.
L’anno scorso all’assemblea plenaria autunnale i vescovi della Corea hanno deciso di commemorare il 70o anniversario dell’inizio della guerra coreana a livello diocesano e non a livello di conferenza episcopale, il 25 giugno 2020. Per questo, l’arcidiocesi di Seoul ha celebrato la santa messa in modo semplice, ma solenne, in un’atmosfera caratterizzata dalla solidarietà internazionale.
Per grazia di Dio, abbiamo potuto commemorare in modo adeguato questa giornata davvero storica della Corea. Il cardinale, con la sua omelia e con la sua dichiarazione sulla dedica alla Madonna di Fatima della diocesi di Pyongyang, che senza visibilità soffre persecuzioni, ha incoraggiato i fedeli al rinnovamento spirituale, e alla nuova evangelizzazione della Penisola coreana.
28/10/2021 13:19
26/02/2016 12:30