28/07/2017, 12.19
FILIPPINE
Invia ad un amico

Card. Tagle: proclamare ogni giorno Gesù e il suo messaggio

di Santos Digal

L’assemblea per l'Anno della parrocchia come comunione delle comunità si propone di affrontare questioni come: “Come si parla di comunione in mezzo a tante esclusioni, disuguaglianze, abusi e oppressioni? Come si parla di solidarietà, di essere un cuore e un'anima, quando c'è chiaramente tanto che ci separa? Come incontriamo Gesù nel contesto della povertà, delle sofferenze e dei conflitti? Come possiamo incarnare la nostra identità come Chiesa di comunione e di solidarietà soprattutto con i poveri”.

Manila (AsiaNews) – Proclamare Gesù e il suo messaggio è attività di ogi giorno. L’ha detto ieri il cardinale di Manila Luis Antonio Tagle, intervenuto (nell foto) alla quarta Conferenza filippina sulla nuova evangelizzazione (PCNE4), evento di tre giorni per la celebrazione dell’Anno della parrocchia comunione delle comunità.

L’incontro, sul tema "Di un solo cuore e di una sola anima" (Atti 4:32) si svolge all'Università San Tommaso (Università pontificia e cattolica), dal 28 al 30 luglio. Vi prendono parte oltre 6mila delegati provenienti da tutte le Filippine, tra i quali vescovi, sacerdoti, monache, laici, giovani, donne e studenti.

L’assemblea per celebrare l'Anno della parrocchia come comunione delle comunità vuole ricordare e proclamare il messaggio di unità e di solidarietà di Gesù. Come i primi cristiani, ha detto il cardinale Tagle, i filippini sono di un solo cuore e di una sola anima e aspirano a vivere come comunità di discepoli, come una Chiesa e con i poveri, come agenti di comunione, partecipazione e missione.

Lo scopo di PCNE4 è di guidare i partecipanti a un incontro e a una comunione più profondi con Gesù, la fonte della nostra unità e comunità per risvegliare nei partecipanti il significato di essere “l’uno per l’altro”. Si vuole anche riflettere sul senso di Chiesa come comunione e concreta manifestazione di partecipazione e una sfida ai partecipanti a uno stile di vita missionario e una trasformazione missionaria mentre esploriamo la necessità di comunione nella missione di essere cristiani oggi.

Appena otto persone posseggono la stessa ricchezza della metà del mondo. Questa è stata la stupefacente notizia del rapporto Oxfam International 1 nel gennaio di quest'anno. L'organizzazione ha sottolineato che è osceno che tante ricchezze si trovino nelle mani di poche persone quando una persona su 10 sopravvivono con meno di 2 dollari al giorno.

Qui nelle Filippine, non è meno incoraggiante. Secondo una società di indagine, nell'ultimo trimestre del 2016, il quarantacinque per cento (44%) o circa dieci milioni di famiglie si ritengono povere. Dall'Autorità delle statistiche filippine, ci viene detto che 3,8 milioni, o il 33,5 per cento di tutti i bambini filippini fino a cinque anni, sono biologicamente rachitici. E più di 2,2 milioni di persone sono senza una abitazione decente. La disoccupazione e la sottoccupazione rimangono un grave flagello nonostante le promesse di eliminarle. Gli omicidi continuano. La crudeltà e la disumanizzazione sono diventate ordinarie. I falsi media stanno colonizzando discorsi e alterando narrazioni. Non sono scomparse le minacce alla vita e alla cultura, l'ecologia umana e ambientale, il matrimonio e la famiglia.

La conferenza si propone di affrontare questioni come: “Come si parla di comunione in mezzo a tante esclusioni, disuguaglianze, abusi e oppressioni? Come si parla di solidarietà, di essere un cuore e un'anima, quando c'è chiaramente tanto che ci separa? Come incontriamo Gesù nel contesto della povertà, delle sofferenze e dei conflitti? Come possiamo incarnare la nostra identità come Chiesa di comunione e di solidarietà soprattutto con i poveri e con i fuori casta? Come pratichiamo concretamente la nostra comunione-in-missione in mezzo alla secolarizzazione e alla globalizzazione dell'indifferenza?”.

La quarta Conferenza filippina sulla Nuova evangelizzazione è stata audacemente chiamata strada, ma non per offrire innanzi tutto soluzioni, ma per consentire a noi come portatori della memoria di Gesù e proclamatori del Vangelo di riunirci e scoprire la strada che il Signore vuole che prendiamo nel mezzo a povertà e odio. Nel condividere le nostre storie, non troviamo risposte semplici, ma ispirazione e luce. Nelle situazioni che dobbiamo affrontare ogni giorno, possiamo solo rivolgerci al Signore che cammina con noi e che asciuga le nostre lacrime.

"Ci riuniamo per tre giorni - ha detto Shionie Gregorio Tabada, un leader laico – come risposta alle sfide ineludibili dei nostri tempi e come resistenza non violenta alla cultura post-verità dell'inganno e della morte. Ci riuniamo nell'Anno della parrocchia come comunione delle comunità e sosteniamo la formazione delle comunità ecclesiali di base come un modo di essere la Chiesa in piccoli gruppi. Celebriamo il messaggio dell’unità e dell’armonia. Abbiamo un solo cuore e un'anima sola come una comunità di discepoli, come una Chiesa di e con i poveri, come agenti di comunione, partecipazione e missione. Insieme, porteremo in preghiera e discernimento le questioni fondamentali che noi, come cristiani del  millennio, dobbiamo affrontare”.

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Card. Tagle: ‘L’incontro è la chiave per il cammino del dialogo’
30/01/2020 11:47
Manila, conclusa la conferenza sulla Nuova evangelizzazione con i vescovi Auza e Fisichella
01/08/2017 10:05
Card. Tagle: Comunità cattoliche di base, 'nuclei' della Nuova evangelizzazione
17/06/2014
Anno della fede: la Chiesa filippina lancia la sfida per una Nuova evangelizzazione
12/10/2013
Card. Tagle: La Nuova evangelizzazione serve anche all’Asia
19/08/2013


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”