30/06/2006, 00.00
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Card. Sfeir: l'esercito regolare dovrebbe essere il solo responsabile della difesa del Libano

Il patriarca negli Usa per una visita alla comunità maronita. Dovrebbe incontrare il presidente George W. Bush e il segretario dell'Onu Kofi Annan.

Beirut (AsiaNews) – Solo l'esercito regolare deve essere responsabile della difesa del Libano. Il patriarca maronita Nasrallah Sfeir si è così espresso su uno dei temi caldi del dibattito politico libanese, quello sulle armi dei movimenti di resistenza, in particolare Hezbollah, alla vigilia della sua partenza per un viaggio pastorale negli Stati Uniti, dove dovrebbe incontrare anche il presidente George W. Bush e il segretario dell'Onu Kofi Annan.

Ieri, in aeroporto, il card. Sfeir ha parlato del "Dialogo interlibanese", definendolo "indispensabile" ed esprimendo l'auspicio di una sua riuscita. Ma, ha aggiunto che i libanesi non avrebbero avuto bisogno del dialogo, se le istituzioni costituzionali funzionassero normalmente. Rispondendo ad una domanda, egli ha sottolineato il fatto che "sono le forze regolari che difendono il Paese e la resistenza è, al momento, un fatto compiuto. Ma – ha aggiunto - bisogna che il dibattito si orienti in modo che l'esercito sia il solo responsabile della difesa del Paese".

Durante i 20 giorni della sua permanenza negli Stati Uniti, il card. Sfeir visiterà la comunità maronita americana per illustrare, a quasi un mese dalla chiusura dei lavori, le conclusione del Sinodo patriarcale maronita, il primo dopo quello del secolo 19mo e dopo gli ultimi sviluppi della situazione politica e religiosa. A Beirut, però, gli osservatori sottolineano anche il carattere politico del viaggio, che non è il primo che il patriarca compie nel Paese, ma che questa volta avrà un senso  particolare, perché è il primo dopo la liberazione del Libano dall'esercito siriano. Un evento che, secondo fonti diplomatiche in Libano, è stato frutto dell'azione del card. Sfeir e delle promesse fattegli dal presidente Bush durante la sua visita negli Usa del 2003,  quando il patriarca insisteva sul ruolo che Washington poteva giocare per ridare al Libano la sua piena sovranità.

Nel suo attuale viaggio il patriarca sarà accompagnato dal suo "braccio forte politico", l'arcivescovo maronita d'Antelias, mons Youssef Bechara, che è stato il moderatore delle riunioni dell'Incontro di Kornet Chehwan, che ha contribuito in una certa maniera nello sviluppo della situazione politica, visto che era nato dopo il famoso comunicato dei vescovi maroniti del 2000 che sosteneva "la necessita di liberare il Libano dall'occupazione siriana, perché la presenza dell'esercito siriano ha distrutto la pace sociale e l'equilibrio finanziario dei quali godeva il Libano". Mons Youssef Bechara è stato anche nominato dal patriarca Sfeir segretario generale dell'ultima assise sinodale ed è anche considerato da molti come il probabile successore dello stesso Sfeir.

Il programma della visita del patriarca prevede incontri con la comunità maronita degli Stati Uniti, dove la gerarchia maronita è presente con due vescovi, uno a New York e l'altro a Los Angeles (mons Robert Chahine e mons Gregori Mansour), per illustrare i lavori del Sinodo ed in particolare il capitolo dedicato all'importanza della diaspora maronita. Alcuni parlano della volontà del patriarca di creare una lobby capace di aiutare i maroniti del Libano a rimanere nella terra dei loro padri. (YH)

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