Card. Scola a Mosca, l'ecumenismo cresce anche nell'incontro tra i fedeli
Mosca (AsiaNews) - Ci saranno prima di tutto la "vita degli ortodossi nella diocesi di Milano", ma probabilmente anche il "lavoro comune nel dialogo con l'islam" e la tutela delle comunità cristiane in Medio Oriente al centro domani, 12 novembre, della "visita di cortesia" dell'arcivescovo di Milano, card. Angelo Scola, al Patriarca di Mosca, Kirill. Lo ha raccontato alla stampa lo stesso porporato, ieri, nel primo dei suoi tre giorni di visita a Mosca, su invito dell'arcivescovo della Madre di Dio, mons. Paolo Pezzi. Una visita che, nonostante "non sia legata" all'imminente udienza del presidente russo, Vladimir Putin, col Papa - come ha tenuto a sottolineare lo stesso Scola - si inquadra comunque in un periodo di fitti scambi tra le due Chiese. In questi giorni il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, è a Roma per incontrare papa Bergoglio e presentare il libro "Verbo di Dio e parola dell'uomo", con interventi del filologo russo Serghei Averintsev. A fine mese, poi, è atteso a Mosca, il presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, mons. Vincenzo Paglia, che interverrà a un convegno organizzato dagli ortodossi, proprio sul tema della famiglia.
"La visita di cortesia che farò al Patriarca - ha spiegato Scola - ha come scopo raccontare la modalità con cui i fedeli ortodossi vivono a Milano e celebrano la divina liturgia, come noi ci rapportiamo a loro dando delle chiese dove possano celebrare e vivendo un rapporto di grande fraternità". A suo dire è proprio su questo "livello del popolo", che si compie il più efficace dialogo ecumenico. "Sono importanti le commissioni dottrinali e teologiche e l'impegno su temi comuni alle due Chiese come famiglia, giustizia, vita - ha spiegato, definendo "costruttiva" la presenza degli ortodossi nella diocesi di Milano - ma ora abbiamo un'occasione in più: quella che i fedeli si incontrino e che condividano la bellezza, la bontà e la verità dell'incontro con il Signore". "Credo che, negli ultimi 30-40 anni, da parte di tutte le confessioni cristiane ci sia la ferma convinzione dell'indispensabilità del dialogo ecumenico, favorito anche dall'attuale mescolamento di culture", ha osservato il cardinale, che non si è sbilanciato sulla possibilità di un incontro tra il Pontefice e il Patriarca di Mosca, atteso da tempo. "Non sono un indovino", ha scherzato, per poi aggiungere, citando il Vangelo di San Giovanni: "Una cosa è chiara, come disse Gesù: 'Che siano una sola cosa perché il mondo creda'". "La prospettiva dell'unificazione - ha così fatto notare, parlando in una conferenza stampa prima del suo intervento al convegno ""Identità, alterità, universalità" presso l'Università ortodossa San Giovanni Crisostomo - non può non essere nel cuore di ogni fedele cristiano".
Per molti esperti, non è scontato che la visita di Putin a papa Francesco possa facilitare l'avvicinamento tra le due Chiese sorelle. Anzi, non è chiaro se l'udienza in Vaticano - ancora non confermata ufficialmente dal Cremlino - sia stata programma in sintonia con il Patriarcato moscovita, che ancora non ha commentato il possibile significato di tale incontro. Di certo, papa Francesco e il capo di Stato russo parleranno di Medio Oriente e difesa dei cristiani nella regione, temi che li hanno visti già uniti nella battaglia per una soluzione politica e diplomatica alla crisi siriana. Il card. Scola si è detto "molto contento" della prospettiva, definendo Putin come "un punto di riferimento fondamentale per l'edificazione di un nuovo ordine mondiale".
Impegnato con la Fondazione Oasis in prima persona nel dialogo interreligioso, Scola non ha poi escluso che di rapporto con l'islam possa parlare anche con Kirill. In Russia vivono 20 milioni di musulmani e il Paese si sta sempre più proponendo come ponte tra Oriente e Occidente sullo scacchiere internazionale. "Non so come si svilupperà l'incontro con il Patriarca - ha raccontato l'arcivescovo di Milano - certamente il dialogo con l'islam è un tema comune molto importante e io ho trovato sempre molta sensibilità da parte ortodossa e molta consapevolezza della decisività di questa questione per il futuro non solo dell'Europa, ma del mondo intero". "Il problema numero uno non è il dialogo interreligioso, ma quello di una conoscenza reciproca di fronte a un'attuale ignoranza da entrambe le parti", ha poi concluso. (M.A.)
03/03/2023 10:27
29/05/2014