Card. Rosales: la crisi globale frutto di avidità per il profitto
Manila (AsiaNews) – “Se gli istituti della finanza mondiale, i centri d'affari e le banche avessero avuto come priorità il bene comune delle persone, la crisi globale sarebbe stata evitata. Essi esistono non per ottenere un profitto ma per servire le persone. Il profitto è solo un sottoprodotto dell’economia”. È quanto afferma ad AsiaNews sua eminenza Gaudenzio Rosales, arcivescovo di Manila. Egli aggiunge che “l’eccessiva avidità acceca l’uomo allontanandolo dalla retta via”.
La crisi, iniziata nell’autunno del 2008, sta colpendo, oltre all’Occidente anche i paesi in via di sviluppo come le Filippine. Al crollo dell’economia nazionale, si aggiunge la grave situazione dei 10 milioni di lavoratori filippini all’estero. Nel solo 2009 più 200mila di loro hanno perso il lavoro e molti di essi sono stati costretti al rimpatrio. Ciò ha causato l’impoverimento delle famiglie dipendenti dal reddito estero.
Sulla linea di quanto il papa dice nell’enciclica “Caritas in Veritate”, mons. Rosales sostiene che “è necessario ridisegnare il quadro economico per il futuro e lavorare con forza per evitare una nuova crisi economica. Egli definisce l’enciclica “un opportuno strumento per focalizzare l’attenzione su uno sviluppo integrale dell’uomo invece che su uno sviluppo incentrato sull’avidità e sul profitto”.
Per il porporato l’unica soluzione alla crisi è un ritorno dei valori cristiani all’interno della società e dell’economia, per la creazione di un mondo in cui dominino carità e amore. Egli conclude infatti affermando che “la carità è sempre opportuna. Ci sarà forse un tempo, un luogo, una circostanza in cui la carità non sarà più necessaria? Alcune persone pensano che in un futuro, quando gli ideali della comunità e della società saranno costruiti sulla pace e sulla giustizia, un futuro dove ci sarà abbastanza per ciascuno, non ci sarà più bisogno della carità. La Chiesa diversamente crede che non ci saranno mai situazioni in cui la carità di ogni cristiano non sarà necessaria, perché oltre alla giustizia l’uomo ha bisogno e avrà sempre bisogno dell’amore”.