Card. Ranjith a un anno dagli attentati: ‘Volevano distruggerci, non abbiamo usato vendetta’
Alla messa di Pasqua, in streaming e senza popolo, l’arcivescovo di Colombo spinge a vivere come testimoni della resurrezione di Cristo, con una nuova vita, per essere “uno strumento di trasformazione della società”. Il Covid-19 ha colpito finora 218 persone.
Colombo (AsiaNews) – L’emergenza corona virus in cui si dibatte il Paese non ha fatto dimenticare l’anniversario degli attentati che lo scorso anno, proprio nel giorno di Pasqua, il 21 aprile, hanno fatto almeno 279 morti e quasi 600 feriti con l’esplosione di tre chiese – due cattoliche e una protestante – e tre alberghi.
“Volevano distruggerci, ma non abbiamo usato vendetta. Li abbiamo amati”: così il card. Malcom Ranjith, arcivescovo di Colombo, ha commentato il ricordo dell’evento alla messa nel giorno di Pasqua, il 12 aprile scorso. A causa della pandemia e delle misure di sicurezza, la celebrazione è avvenuta senza il popolo, ma è stata trasmessa in streaming. Insieme al porporato, hanno concelebrato i due vescovi ausiliari mons. J.D. Anthony e S. Maxwell.
Il card. Ranjith ha sottolineato più volte: “Li abbiamo perdonati… avremmo potuto fare delle scelte molto umane e reagire contro di loro, ma non lo abbiamo fatto e abbiamo risposto con la buona novella del Signore risorto, e li abbiamo perdonati”.
A un anno dagli attentati, non sono chiare le responsabilità degli attacchi. L’allora presidente Maithripala Sirisena ha dato la colpa anzitutto a estremisti islamici, poi alla rete internazionale della droga che avrebbe voluto colpire il suo impegno contro il traffico.
Al tempo, il card. Ranjith ha chiesto le dimissioni di tutto il governo srilankese, dato il loro fallimento nell’investigare sulle “cospirazioni internazionali” esistenti dietro l’attacco.
Il cardinale ha poi invitato ad essere testimoni della resurrezione di Gesù: “Mostriamo che non siamo esseri mondani, terreni. In ognuno di noi vi è qualcosa di nobile, a qualunque religione o cultura o linguaggio appartenga. Ognuno ha qualcosa per contribuire a tutta l’umanità. Nessuno dovrebbe pensare solo a se stesso. Questa è la resurrezione, la nuova esistenza. Come per una seconda possibilità, diamo qualità alla nostra vita, seguendo quanto il Signore ci dice, e diventando uno strumento di trasformazione della società”.
Secondo il ministero della salute, ad oggi in Sri Lanka vi sono 218 casi positivi di coronavirus e nessun morto. Almeno 59 persone sono guarite completamente dal Covid-19.