Card. Gracias: Senza libertà religiosa l’India non potrà crescere
Mumbai (AsiaNews) - "Violare la libertà religiosa del prossimo destabilizzerà la società indiana e danneggerà lo sviluppo del Paese". È il senso della riflessione del card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci), sull'ultimo rapporto della Commissione Usa sulla libertà religiosa internazionale (Uscirf). L'organismo statunitense ha inserito l'India al livello 2 della sua classifica, tra i Paesi in cui le violazioni alla libertà di culto sono in crescita e motivo di grave preoccupazione. Il Paese asiatico esce così dalla "Watch List" per affiancare Azerbaijan, Cuba, Indonesia, Kazakistan, Laos e Russia. Di seguito, il commento del card. Gracias ad AsiaNews.
Mi dispiace quello che l'Uscirf ha rilevato sulla libertà religiosa in India. La mia prima preoccupazione è che dobbiamo prendere dei provvedimenti per garantire che i diritti non siano infranti in alcun modo; che le minoranze possano praticare, professare e diffondere la loro fede in modo libero e sicuro. Il diritto alla libertà di culto è sancito dalla nostra Costituzione. La spiritualità è parte intrinseca della cultura e della vita indiana, ed è urgente ed essenziale che gli organismi governativi, le leggi e le azioni pratiche tutelino la libertà religiosa.
L'India è una nazione guida dal punto di vista economico, rispettata dalla comunità internazionale, ma la nostra autorità morale nel consesso delle nazioni è altrettanto importante. Questo è possibile solo quando difendiamo il diritto umano fondamentale e internazionale della libertà religiosa alle nostre minoranze più vulnerabili.
La libertà religiosa e il rispetto della libertà di coscienza sono i diritti più intimamente connessi con la dignità umana. Nessun governo, né gruppo può entrare nella sacralità della coscienza di una persona, e cercare di imporsi e dominarla. Sarebbe una regressione, anziché un progresso. Garantire la libertà religiosa sostiene gli altri diritti fondamentali necessari a tutti gli esseri umani, perché è radicata nella dignità universale della persona umana.
Ora che l'India si sta preparando per le prossime elezioni generali, come presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci) vorrei avvertire i partiti politici di non sfruttare la religione per scopi politici, e di garantire e assicurare la libertà di culto, sancita dalla nostra Costituzione, a ogni singolo cittadino, in particolare alle minoranze. Discriminare il credo altrui o screditare una pratica religiosa è contrario al rispetto della dignità umana fondamentale, e finirà per destabilizzare la società creando un clima di tensione, intolleranza, opposizione e sospetto non favorevoli alla pace sociale e dannosi per lo sviluppo del nostro amato Paese.
(Ha collaborato Nirmala Carvalho)
21/11/2018 08:47