Card. Gracias: L’'Humanae Vitae’ ribadisce le verità della vita e della famiglia
In un incontro con i sacerdoti al Clergy Day l’arcivescovo di Mumbai parla dell’enciclica di Paolo VI e della sacralità della vita. “La Chiesa cattolica, nell'arcidiocesi di Mumbai e in India, è irremovibile ed è ferma nella sua decisione di abbracciare e sostenere la vita, abbracciare, coltivare, difendere e elevare il dono della vita, ogni vita”.
Riportiamo il discorso dell’arcivescovo di Mumbai, cardinale Oswald Gracias, tenuto oggi presso il seminario diocesano a 300 sacerdoti. In occasione del Clergy Day, il cardinale ha ricordato l’importanza dell’enciclica di Paolo VI Humanae Vitae, pubblicata il 29 luglio di 50 anni fa. Egli chiama i sacerdoti ad essere “aperti alla vita” e a curare la preparazione delle coppie per il matrimonio che desiderano “abbracciare la sacra chiamata a un matrimonio sacramentale”. Il raduno è considerato come l’inizio di un nuovo anno ecclesiastico poiché segue gli annunci dei trasferimenti dei sacerdoti a giugno.
Mumbai (AsiaNews) - Humanae Vitae è un grande dono alla Chiesa. Essa proclama i valori inalienabili e inviolabili della vita cristiana, del matrimonio e della famiglia.
Cinquant'anni fa, pubblicando la sua enciclica Humanae vitae, il beato Paolo VI riaffermò delle verità senza tempo L’enciclica è un grande dono per ognuno. Siate aperti alla vita. Siate aperti alla vita, pionieri della nuova civiltà dell'amore. Dovremmo investire di più nella preparazione del matrimonio, preparare le coppie per il matrimonio e arricchire i matrimoni di quelli già sposati. Ci sono molte coppie che cercano la verità su ciò che insegna la Chiesa e abbracciano la sacra chiamata a un matrimonio sacramentale.
Esiste un’ integrazione totale tra le encicliche dei Vicari di Cristo: Humanae Vitae è stata seguita dalla Teologia del Corpo e Deus Caritas Est; e anche da Amoris Laetetia e l’ultima, Gaudete et Exsultate. Tutte queste encicliche spiegano la “santità” in ogni campo della vita, che guida la nuova evangelizzazione, le sfide dell'India, del mondo e della Chiesa universale.
Papa Paolo VI visitò l'India nel 1964 per il Congresso eucaristico. Nel 2015, sono stato personalmente invitato dalla sua famiglia e dalla diocesi di Brescia. La sua famiglia mi portò a casa sua a Brescia. Ho visitato la casa del beato Paolo VI, è stato molto commovente essere nella dimora di questo grande profeta dei nostri tempi. Ho celebrato la messa, per la diocesi, nella festa dell’Esaltazione della Santa Croce (14 settembre 2015). Essere nella casa e nella diocesi del Beato Paolo VI era un collegamento, un’integrazione tra la Chiesa in India e la Chiesa universale. Ero nella casa e nella diocesi di chi proclamò con coraggio il vero e autentico significato dell'amore coniugale nell’Humanae Vitae.
Oggi vedo le conseguenze della diminuzione del rispetto degli uomini per le donne e della rottura di rapporti familiari sani. Siate dunque aperti alla vita, attraverso il nostro servizio ai più poveri dei poveri, quelli nelle nostre periferie urbane, alle famiglie che lottano con l'alcolismo e la disoccupazione, agli indigenti e agli abbandonati. Essere aperti alla vita, e servire per dare dignità a ogni vita umana, proteggere i nascituri e gli anziani, le vittime della tratta di esseri umani, i soli e i migranti, la sicurezza delle bambine e delle donne. La Chiesa cattolica, nell'arcidiocesi di Mumbai e in India, è irremovibile ed è ferma nella sua decisione di abbracciare e sostenere la vita, abbracciare, coltivare, difendere e elevare il dono della vita, ogni vita.
Il 3 agosto, il primo venerdì del mese, è il giorno prima della memoria di san Giovanni Maria Vianney. Vi invito a trascorrere un’ora in adorazione personale, riflettendo devotamente su questa enciclica e ad essere aperti alla vita.