di Card. Oswald Gracias
Secondo l’arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana, le violenze anticristiane in Orissa sono stati “uno dei momenti più tristi della storia dell’India”. Il Paese “deve recuperare la sua gloriosa tradizione multi-culturale, multi-religiosa e multi-linguistica”.
Mumbai (Asia News) - È stato un anno terribile segnato da tanti gravi fatti di intolleranza religiosa, e le uccisioni avvenute nel Kandhamal (Orissa) sono uno dei momenti più tristi della storia dell’India. Ora, ad un anno di distanza, chiediamo a Dio di benedire il nostro Paese con pace e armonia e di prendersi cura della memoria dolorosa e delle ferite causate dalla più orripilante violenza anti-cristiana.
Le nostre preghiere sono anche per chi ha perpetrato i crimini di cui siamo stati vittime. Preghiamo perché chi li ha istigati e chi li ha compiuti possano rendersi conto dell’opera demoniaca che hanno attuato.
Oggi chiediamo a Dio di dare al nostro popolo la grazia di un nuovo inizio perché possa vivere nella coesistenza pacifica, mutua accettazione, tolleranza e pace.
Gli incontri interreligiosi tra popolazioni di diverse confessioni sarà una delle strade da intraprendere per raggiungere questa armonia. Deve essere un dialogo ad ogni livello, nelle comunità, nella società civile, nelle scuole e negli istituti d’istruzione superiore. L’India deve recuperare la sua gloriosa tradizione di Paese multi-culturale, multi-religioso e multi-linguistico.
Sono rimasto molto addolorato per l’immagine che l’India ha offerto di sé e lo sono tuttora. Quanto accaduto nel Kandhamal è una vergogna per tutta la nazione. L’anniversario delle violenze contro i cristiani [24 agosto, ndr] è un giorno di preghiera in tutte le Chiese dell’India. Preghiamo per il nostro Paese, perché tutti possano vivere come fratelli e sorelle nella nostra amata madrepatria e perché le violenze anti-cristiane non oltraggino più il ricco patrimonio di cultura e tradizione dell’India.
Nel Kandhamal la nostra comunità cristiana, che è una minoranza, non è stata protetta. La libertà religiosa è stata completamente calpestata. Io stesso ho criticato il governo per non aver garantito la sicurezza di una minoranza: il nostro popolo è stato lasciato alla mercé dei fondamentalisti, legge e ordine sono stati abbattuti del tutto .
Ora sono ancora preoccupato per le nostre minoranze ed anche per la libertà religiosa. Mi rendo conto che nel Kandhamal ed in molti altri posti, il nostro popolo subisce ancora minacce e spesso non ha la libertà di ritrovarsi a pregare insieme. Molte nostre Chiese devono ancora essere restaurate e la paura si annida ancora nei cuori delle comunità cristiane. Il nostro governo deve avere come sua priorità la libertà religiosa e la sicurezza delle minoranze. Ci sono molte situazioni preoccupanti che devono essere tenute sotto controllo e affrontate in modo adeguato.
Vedo che il nuovo governo dell’Orissa desidera davvero aiutare le minoranze ed anche quello federale intende garantire la loro sicurezza. Mi auguro che entrambe siano molto più attenti e reattivi rispetto ad un anno fa, quando si dimostrarono del tutto immobili. I nostri appelli allora caddero nel vuoto e uccisioni, sequestri, roghi e violenze contro i cristiani per lungo tempo.
La mia speranza per un futuro di libertà e di sicurezza per le minoranza religiose non cancella la preoccupazione, ma baso la mia fiducia su segni che vedo nella realtà e mi auguro che la speranza che nutro per il futuro del Paese sia ben fondata.
(Ha collaborato Nirmala Carvalho)