Card. Filoni: Israele e Palestina hanno entrambi il diritto di vivere
Durante la confenza stampa dell'OESSH, il Gran Maestro cardinale Fernando Filoni afferma che il ruolo dei cristiani è essere ponte nel conflitto. L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme sta sostenendo il Patriarcato Latino con continue donazioni. L’ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone: "Guardiamo al futuro, ci sarà da ricostruire".
Città del Vaticano (AsiaNews) - “Non si può pensare che Israele non abbia il diritto di vivere, di essere, di stare. Come non si può pensare che il popolo palestinese non abbia il diritto di esistere, di vivere. Sono due diritti e come come tali uno non è superiore all’altro”. Così il cardinale Fernando Filoni ha risposto ai giornalisti al termine della conferenza stampa di questa mattina, svolta presso la Sala Stampa della Santa Sede, di presentazione della Consulta 2023 - che si terrà a Roma dal 6 all’11 novembre, concentrata sul tema della formazione - dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (OESSH).
Il Gran Maestro ha sottolineato come nell’area attualmente coinvolta dal conflitto tra Israele e Hamas sono fondamentali “la ricchezza e la molteplicità delle etnie, delle culture, che convergono attorno ad una medesima fede, nel Dio unico”. Sul ruolo dei cristiani, minoranza in Terra Santa dopo ebrei e musulmani, in questi conflitti, che “continueranno”, ha affermato quanto sia importante essere “ponte tra le realtà diverse, perché le includiamo nella nostra comunità”. Per questo, secondo Filoni, la Chiesa nella sua posizione non parteggia né per l’una né per l’altra parte. “Fin quando noi difendiamo semplicemente il mio diritto dimentichiamo il diritto altrui”. Solo superando le barriere di divisione si può uscire dall’attuale situazione in cui “catastroficamente e drammaticamente si vive”.
In questi giorni l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme è in contatto quotidiano, per mezzo del Patriarcato Latino, con la chiesa della Sacra Famiglia, situata a est di Gaza City. “Sappiamo che in questa parrocchia hanno trovato rifugio circa 500 anziani e bambini, persone che cercano di fuggire ai bombardamenti”, ha reso noto l’ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone, Governatore Generale dell’OESSH, intervenuto anch’esso durante la conferenza stampa. “La situazione in Terra Santa non può non impattare sullo spirito di questa Consulta”, ha affermato Visconti, spiegando che in questi giorni l’OESSH sta contribuendo in maniera spontanea con “delle donazioni volontarie aggiuntive a quelle ordinarie per alleviare, per venire incontro, alle difficoltà delle popolazioni”, portando sostegno alle necessità del Patriarcato Latino di Gerusalemme, il quale “è sul posto, conosce le priorità e le esigenze più pressanti”. Donazioni a “continuo flusso” che giungono da tutto il mondo; 40 sono infatti i paesi che contano una presenza dell’Ordine.
“La richiesta di aiuto del Patriarcato Latino riguarda soprattutto il futuro - ha spiegato il Governatore Generale -. Ci sarà da ricostruire, da ricominciare tutto da capo”. L’emergenza più stringente in questo momento è raggiungere la Striscia, i luoghi dove sono rifugiate queste persone, cristiane e non, per “far pervenire medicinali, cibo, acqua, anche gasolio per i generatori”. Sarà il Patriarcato Latino a decidere quali progetti saranno da avviare.
La Consulta, evento che ha luogo ogni quattro anni, è il momento in cui le massime cariche dell’OESSH si riuniscono “per confrontarsi e riflettere su temi comuni che riguardano la vita dell’Ordine in tutte le sue strutture periferiche”. La Consulta 2023 rappresenta una novità. Per la prima volta, infatti, una trentina di Priori parteciperanno come osservatori. Una scelta che vuole rafforzare la “collaborazione tra l’elemento laico e ecclesiastico”, ha detto Visconti. Lunedì 6 novembre interverrà in videoconferenza anche il patriarca Pierbattista Pizzaballa.
16/05/2018 15:39
26/02/2018 12:00