Card. Bo: Con Pasqua, in Myanmar risorga la democrazia
Omelia di Pasqua dell’arcivescovo di Yangon in anteprima. Le lotte dei giovani per la loro dignità hanno il Dio della giustizia dalla loro parte. Popolazione e soldati devono seppellire nella tomba il periodo oscuro del colpo di Stato. Ma è importante scegliere la via non-violenta per un “nuovo Myanmar di pace e prosperità”.
Yangon (AsiaNews) – In anteprima, il card. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, ha diffuso la sua omelia per il giorno di Pasqua. Per il porporato il mistero della morte e resurrezione di Gesù è mescolato alle lotte della popolazione contro il colpo di Stato e garantisce che ogni dolore o sofferenza troveranno giustizia. Il card. Bo chiede a tutti, popolazione e soldati di far “risorgere la democrazia” e chiudere nella tomba il periodo oscuro del colpo di Stato. Egli condanna tutte le uccisioni, torture, violenze della giunta, ma domanda soprattutto ai giovani di mantenere la strada della non-violenza: “Un nuovo Myanmar di pace e prosperità risorga dalla tomba dell’odio e dell’oscurità”. Non è la prima volta che l’arcivescovo di Yangon interviene sulla crisi del suo Paese, chiedendo la pace e condannando le violenze. A causa della sua posizione non violenta, reputata troppo “neutrale” e amica dei generali, egli è spesso bersaglio di critiche da parte di alcune frange della popolazione. Ecco il testo dell’omelia del card. Bo (traduzione a cura di AsiaNews).
La pace e la benedizione della Pasqua, giorno della resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, sia con voi e scacci ogni tenebra di morte e distruzione. Cristo è risorto, alleluia.
So che è difficile dire buona Pasqua oggi in Myanmar.
La più grande festa della cristianità viene proprio durante i giorni più tristi della storia del Myanmar. Negli ultimi due mesi il nostro popolo ha vissuto una reale Via Crucis. Essi continuano a stare sul monte Calvario. Sono stati uccisi a centinaia. Un fiume di sangue scorre nella nostra sacra terra. Giovani e vecchi e perfino bambini sono stati uccisi senza pietà. Giorni bui. Migliaia sono stati arrestati e gettati in prigione. Migliaia sono in fuga per sfuggire agli arresti. Milioni stanno soffrendo la fame.
Per molti è ovvio domandare come il Giobbe biblico: Dov’è Dio? Perché il nostro Dio, sembra averci abbandonato, lui che aveva promesso di non dimenticarci, anche se ci fosse una madre che si dimenticasse? Sono domande di persone ferite e dobbiamo accompagnarle nel loro silenzio sofferente. L’evento della resurrezione è una memoria di speranza. Come può essere significativo per noi?
Questa Pasqua deve segnare l’inizio di un processo di guarigione di questa nazione. Una nazione ferita può trovare conforto in Cristo, che ha sofferto quello che noi stiamo soffrendo: egli è stato torturato, abusato e ucciso sulla croce da un potere arrogante. Egli ha sentito di essere abbandonato da Dio, proprio come molti nostri giovani oggi, quando ha gridato dalla croce: Eli, Eli, lama sabachthani? Mio Dio, Mio Dio, perché mi hai abbandonato? (Matteo 27,46).
Ma Dio, nella sua Gloria, attraverso la resurrezione, ha dato la vittoria a Gesù. Il messaggio della croce si conclude con la gloria della resurrezione. L’impero romano che ha crocifisso Gesù, è divenuto una pagina di storia. Ma Gesù vive nei cuori di miliardi di persone come l’Emmanuele. Per questo, con coraggio proclamiamo il grido di battaglia degli oppressi:
Gesù è risorto, alleluia
Nel giorno della resurrezione [alla Veglia] abbiamo una grande e consolante lettura della Scrittura: la prima lettura dal libro della Genesi dice: siamo creati a immagine di Dio. Sì. Siamo creati da Dio e di Dio. Dio ci ha dato la vita attraverso il suo alito. Il nostro infinito valore è legato a Dio. Ognuno è l’immagine di Dio. La guerra contro la nostra gioventù, uccidendoli per le strade è una guerra contro la dignità umana.
Chiunque uccide un innocente [che appartiene a Dio], riceverà una risposta da Dio. Nessuna agenzia internazionale è potente come Dio. Ricordiamoci di Caino che ha ucciso Abele. Dio lo chiama e gli dice: La terra imbevuta dal sangue di tuo fratello grida verso di me (Genesi 4,10). Sì, il sangue innocente griderà per generazioni davanti a Dio fino a che non sia fatta giustizia. Ciò che è stato perpetrato contro la gente non rimane nascosto o silenzioso. Dio ha i suoi tempi. Egli non è soltanto Dio dell’amore, ma anche Dio della giustizia. Egli difende i più vulnerabili.
La secondo lettura dal libro dell’Esodo è ancora più potente. Gli ebrei che soffrono come schiavi in Egitto cercano la libertà e la terra promessa. Con Mosè essi iniziano a lottare contro il faraone. Il libro dell’Esodo è un confortante esempio per ognuno che lotta per la giustizia e la dignità umana. Quando la gente lotta per la giustizia, Dio si mette a fianco dell’oppresso e mette a tappeto ogni faraone arrogante. La storia si ripete, perché Dio è il Dio vivente e non si dimentica mai del suo popolo. Non abbandoniamo la speranza. Ogni lotta del popolo vincerà nella giustizia, questo è il messaggio dell’Esodo. Quindi, nonostante tutti gli ostacoli, le paure, le ansietà per il Covid e il colpo di Stato, eleviamo con fiducia il grido di battaglia:
Gesù è risorto, alleluia
Nella seconda lettura, dall’Epistola ai Romani, san Paolo consola coloro che sono stati crocifissi in modo ingiusto. Uomini e donne, 500 nostri connazionali sono stati crocifissi. Lo sappiamo dai dati degli ultimi due mesi; il Myanmar ha vissuto una reale Via Crucis. Tortura, abusi, uccisioni spietate sul calvario del 21mo secolo. Mentre la brutalità si diffonde ovunque, compaiono anche la depressione e la perdita della fede.
San Paolo consola: Coloro che hanno combattuto per la dignità degli altri, non moriranno mai. Essi vivono nella storia. Egli dice: Se dunque siamo morti con Cristo, crediamo che saremo anche vivi con Lui. La croce si è conclusa con la resurrezione. È iniziata una nuova era. Coloro che hanno torturato Cristo, che volevano il suo sangue, che lo hanno crocifisso, saranno gettati nella pattumiera della storia. Gesù è il centro della storia. Fatevi coraggio. La Via Crucis del Myanmar non sarà mai vana. Si conluderà nella resurrezione della libertà, della democrazia, pace e prosperità per tutti. Con questa speranza, danziamo con gioia e proclamiamo a tutti i poteri delle tenebre:
Gesù è risorto: alleluia – Il Myanmar risorgerà ancora!
Il vangelo di oggi ritrae la gloriosa scena della resurrezione. Tre donne vanno alla tomba per ungere il corpo di Gesù. Non trovano lui, ma un giovane. Sì. Ci ricorda quanto sta succedendo fra noi. Donne e giovani del Myanmar. Svuotate le tombe. Il loro messaggio è la resurrezione, un nuovo mondo.
Le donne alla tomba ricevettero un messaggio di speranza. Il messaggio che viene dalle nostre tombe non è di vendetta, violenza, o disperazione: è di speranza. È di vittoria della luce sulle tenebre. La vittoria del bene sul male. Miei connazionali, uomini e donne, credetemi: dalle tombe vengono le grandi notizie:
Non abbiate paura! Voi cercate Gesù di Nazareth, il crocifisso.
Egli è risorto. Cantiamo alleluia
Qual è oggi il messaggio di Pasqua per il Myanmar? Prendo il rischio di attuare il messaggio di pasqua per tutti: per i giovani, l’esercito, la società civile, i gruppi etnici e i gruppi religiosi. La Resurrezione ha due simboli potenti:
- La tomba vuota aperta
- Un Gesù torturato e crocifisso che risorge nella gloria, distruggendo le tenebre.
Questi sono i due messaggi pasquali per il mio caro Myanmar.
1. Che tutte le tombe siano aperte. La situazione della nostra nazione negli ultimi due anni è triste. Durante il Covid abbiamo seppellito più di 3mila persone. Nel colpo di Stato abbiamo seppellito più di 500 persone. Il golpe è una sconvolgente catastrofe. I sogni della nostra gente erano divenuti incubi. Abbiamo sofferto per 70 anni. Pensavamo che la democrazia fosse la luce – come nella profezia di Isaia che diceva: il popolo che camminava nelle tenebre ha visto la luce! Facciamo risorgere i sogni di democrazia che negli ultimi due mesi sono stati sepolti nelle tombe dell’oppressione.
2. Il messaggio della Resurrezione: Noi vediamo quattro elementi contestuali della Resurrezione.
a) Facciamo risorgere la situazione prima del golpe del primo febbraio. La democrazia risorga. Il golpe finisca il più presto possibile. Il mondo non lo ha accettato. Nessuna oppressione può spingere il popolo ad accettarlo.
b) Risorga il governo civile, che era stato abortito e seppellito; l’esercito ritorni nelle caserme, rispettando il verdetto del popolo, e senza attaccare o uccidere i cittadini del Myanmar.
c) Sia seppellito per sempre ogni odio fra gruppi etnici e religiosi. Dalle tombe dell’odio storico risorga un nuovo Myanmar di pace, inclusività, cura per i vulnerabili. Che ogni cittadino abbia parte al potere e alle risorse.
d) Nelle tombe vuote e aperte, seppelliamo i 7 decenni di totalitarismo. E mettiamo un ultimo e definitivo epitaffio sulla tomba. Chiedo a tutti i potenti con urgenza: se Gesù, il povero figlio di un carpentiere è sopravvissuto all’impero romano, la lotta del nostro popolo sopravvivrà oltre le loro tombe.
Questi sono i messaggi di Pasqua per coloro che sono al potere.
Per coloro che protestano, la festa della resurrezione, Pasqua, ha un messaggio molto forte. Voglio esprimere un messaggio di pace e riconciliazione, anche se esito. So che potrei essere impopolare. Ma seguo Madre Teresa che disse: noi siamo chiamati non ad essere popolari, ma fedeli. Io non sono un politico; io sono un leader religioso; io sono un discepolo di Gesù. Il mio messaggio viene da Gesù, che nonostante tutte le torture e dolori ricevute sulla via della Croce, con magnanimità, dall’alto della croce ha potuto dire per i suoi torturatori: Padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno (Luca 23,34).
Sì, questo provoca ira specie fra i giovani. Quando ci sono emozioni da montagne russe, gli esseri umani cercano vendetta. Ciò è comprensibile. Il metodo di Gesù è differente. [Ecco] come Gesù ci ha riconciliato e salvato: con un solo mezzo, con la Sua Croce; passione, morte e resurrezione. San Paolo è limpido: “Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani” (1 Corinti 1, 23).
Il messaggio della Bibbia è semplice: riconciliazione. Umanizzate il vostro nemico. Date a lui il beneficio dell’amore. In un versetto glorioso, la Bibbia dice:
Dio ha tanto amato il mondo da mandare suo Figlio,
non per condannarlo ma per redimerlo e riconciliarlo.
Come dice san Paolo: “Era Dio in Cristo che riconciliava il mondo a se stesso” (2 Corinti 5,19): il mondo non può essere redento dalla violenza, ma solo mediante un amore redentivo.
Anche come strategia, i giovani del Myanmar devono abbracciare la non violenza. Nel 20mo secolo hanno avuto successo più lotte non violente che quelle violente. Esse attraggono un gran numero di persone. Vincono l’ammirazione del mondo. Il messaggio della Croce è anche che il tuo nemico ha bisogno di essere liberato dal suo stesso odio, proprio come tu cerchi di liberarti dalla sua brutale oppressione. Le persone devono affermare questo messaggio di resistenza della Croce.
Fino ad ora, la lotta ha ricevuto un enorme sostegno da tutti gli uomini e le donne di buona volontà. I giovani hanno mostrato al mondo che quando il Male domina, bisogna resistervi anche al rischio della vita. In una commovente espressione di umanità, coloro che sono morti giovani, hanno donato il loro corpo e sangue per il futuro degli altri, svergognando i codardi che celebrano ogni assassinio.
Voi suscitate la nostra ammirazione. Questa è la via che dovete percorrere. Se non vi piacciono i metodi usati dal nemico, non potete giustificarvi adottando i suoi metodi per resistergli. L’oscurità non può essere cancellata dall’oscurità, ma solo dalla luce. L’odio non può essere disperso dall’odio, ma solo dall’amore. La vostra lotta con è solo per la democrazia, ma per l’umanità. Mentre voi lottate, comprendete anche i vostri limiti: la nostra umanità era ibernata quando in passato le minoranze etniche e religiose soffrivano. Questa lotta ha risvegliato alte onde di umanità e di amicizia fra la gente.
Per cui, adottate metodi non violenti. Non morite in modo non necessario. Se vivete più a lungo, la democrazia si rafforzerà e il male verrà indebolito. Il nemico conosce un solo linguaggio: la spietata violenza. Fate tacere quel linguaggio. Esso vuole trascinarvi nel suo covo di violenza, dove esso è forte. Negategli questo vantaggio. Sfidatelo con l’amore, sfidatelo con l’umanità. Era questo il messaggio della Croce. E quello è il destino di questa nazione. Un nuovo Myanmar di pace e prosperità risorga dalla tomba dell’odio e dell’oscurità.
Tutti noi, giovani, società civile, comunità etniche, ogni religione uniamoci e celebriamo insieme la Pasqua del nostro Myanmar risorto. In un simile Myanmar Cristo è risorto! Rallegriamoci!