Carcere a vita per l'ex presidente egiziano Mubarak, assolti i figli Gamal e Ala
Il Cairo (AsiaNews) - Un tribunale egiziano condanna all'ergastolo l'ex presidente Mubarak e Habib al-Adly, ministro degli interni, per aver ordinato di sparare contro i manifestanti durante le proteste del 2011 in Tahrir. Entrambi sono responsabili della morte di 850 persone. Il tribunale ha assolto i sei assistenti del ministero degli Interni. l'ex rais si è presentato in aula disteso su una barella e in gravi condizioni di salute. Terminata la seduta, egli è stato scortato in elicottero in un carcere del Cairo, dove probabilmente sconterà la pena.
Dopo la comunicazione della sentenza un boato si alzato fuori e all'interno dell'aula bunker in cui è stato allestito il processo trasmesso in diretta televisiva. Tuttavia gli applausi si sono trasformati in una rissa quando la Corte d'assise del Cairo ha stabilito di cancellare le accuse di corruzione per i figli Gamal e Alaa. Tali reati risalirebbero a oltre dieci anni fa e secondo la Corte sono ormai caduti in prescrizione. I due figli del rais rischiavano fino a tre anni di carcere. Per i pubblici ministeri dell'accusa, il processo è stato manipolato ad arte dai giudici ancora fedeli al regime e annunciano ricorso in appello.
Mubarak è il primo leader arabo ad essere giudicato dal suo stesso popolo, dopo le rivolte sociali che fra il 2010 e il 2011 hanno sconvolto i Paesi di nord Africa e Medio oriente. Egli si è dimesso dopo 14 giorni di proteste. Alle manifestazioni hanno partecipato oltre 1 milione di persone in piazza Tahrir e centinaia di migliaia nelle principali città egiziane.
La sentenza contro l'ex presidente giunge a poche settimane dai ballottaggi delle prime elezioni presidenziali dopo oltre 30 anni di regime. I due candidati che il 15 e il 16 giugno concorreranno per poltrona di presidente sono Ahmed Shafiq, ex Primo ministro e sostenuto da esercito ed ex del regime, e Mohammed Mursi, leader dei Fratelli musulmani e storico nemico di Mubarak.