19/04/2006, 00.00
Cambogia – Giappone – Vietnam
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Cambogia, l'impegno missionario "trasmette il messaggio dell'amore cristiano"

Un missionario giapponese racconta la sua esperienza nel villaggio galleggiante di Konpon Ruan. "I progetti di sviluppo economico e sociale sono molto importanti, ma non solo. Quando ho capito che dovevo vivere come un cristiano fra i suoi fratelli ho compreso come poter aiutare veramente questa gente".

Konpon Ruan (AsiaNews/Jcw) – Il villaggio di Konpon Ruan è composto da case galleggianti sul lago Tonle Sap, in Cambogia, dentro le quali vivono più di 60 famiglie vietnamite. La chiesa galleggiante che si trova fra le loro abitazioni è per loro "una fonte di coraggio e consolazione nella lotta contro la povertà".

Taira Nishiki, 33 anni, fa parte del Movimento cattolico missionario giapponese ed ha lavorato in questa zona negli ultimi due anni: in questo periodo di tempo, si è impegnato a migliorare la situazione educativa ed igienico-sanitaria di tutti gli abitanti. "La maggior parte del mio lavoro – dice – la faccio con i bambini, speranza per il futuro".

Il Movimento ha iniziato la sua cooperazione con la Prefettura apostolica di Battambang nel 2001 e da allora ha cercato di alzare il livello di alfabetizzazione degli abitanti della zona perché, come spiega Taira, "nessuno di loro ha la cittadinanza cambogiana e, se non parlano neanche lo khmer [la lingua nazionale ndr] rimarranno per sempre emarginati dalla società".

La zona ha una popolazione di 6 mila abitanti: la maggior parte di loro lavora nell'industria ittica, ma sono comunque molto poveri. Panam, 50 anni, vive sull'acqua: "Ho vissuto anche sulla terra ferma – racconta – ma lì l'emarginazione era più evidente e la vita era dura allo stesso modo. Ho preferito tornare sull'acqua, dove almeno condivido la mia situazione con altri".

La chiesa galleggiante è stata costruita nel 1998 e padre Tonlop Sopal, il 53enne pastore della comunità, dice che è nata "perché era impossibile continuare a riunirci per la messa, ma anche per delle semplici letture della Bibbia, nelle case di uno di noi: sono troppo piccole ed instabili al punto che una volta una di queste è affondata per il peso della congregazione".

L'impegno dei missionari qui "non è legato alla fede" degli abitanti. "Le lezioni di lettura e scrittura – riprende Taira – sono per tutti e per questo tutti i bambini della comunità vi partecipano. La nostra speranza è che vivendo con loro senza fare alcuna distinzione si possa trasmettere il vero messaggio dell'amore cristiano".

"Ho lavorato con loro per molto tempo – conclude – ed ho capito che i progetti di sviluppo economico e sociale sono molto importanti, ma non sono tutto. Solo quando ho capito che dovevo vivere come un cristiano fra i suoi fratelli ho compreso come poter aiutare veramente questa gente".

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