Cambogia, condannato il leader dell’opposizione
Kem Sokha, vice-presidente del Cambodia National Rescue Party, non si è mai presentato al processo per scopi politici. Egli ha minacciato “manifestazioni di massa in tutto il Paese. Non ci faremo imbavagliare senza resistere”. Il governo ha tolto l’immunità parlamentare al leader dell’opposizione grazie ad una clausola costituzionale.
Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) – Siamo pronti a “usare il nostro diritto di tenere manifestazioni di massa nelle piazze di tutto il Paese e a Phnom Penh. Non possiamo piegarci, lasciare che ci leghino le mani e le gambe, ci chiudano la bocca e il naso finché moriremo. Anche degli animali si ribellerebbero”. È il discorso che Kem Sokha, vice-presidente del Cambodia National Rescue Party (Cnrp, principale partito d’opposizione), ha rivolto ai suoi sostenitori riuniti nella sede del partito. Il 9 settembre scorso, una corte cambogiana ha condannato il politico a cinque mesi di prigione. Sale ancora la tensione nello scontro legale (per motivi politici) che da mesi vede contrapposte maggioranza e opposizione.
L’accusa rivolta a Sokha è quella di non essersi mai presentato alle sedute di un processo per prostituzione che lo vede coinvolto insieme a due parlamentari del suo partito. Il politico ha sempre dichiarato che il caso è stato montato dal Cambodian People’s Party (Cpp, partito al potere) per indebolire l’opposizione. Il 26 maggio scorso, gli agenti di sicurezza avevano compiuto un raid nel quartier generale del Cnrp nella speranza di arrestare Sokha, ma egli era riuscito a fuggire.
La condanna del leader dell’opposizione ha generato la rabbia dei sostenitori del Cnrp, che hanno manifestato davanti alla corte municipale di Phnom Penh. Dopo una breve colluttazione con gli agenti di polizia, la dimostrazione si è conclusa con l’arresto di un attivista, rilasciato dopo qualche ora.
Nascosto nel quartier generale del Cnrp, Sokha ha attaccato il primo ministro Hun Sen (al potere da 30 anni), colpevole di utilizzare “una doppia misura” legale per incriminare i membri dell’opposizione: “Questo è un attacco alla democrazia – ha dichiarato – ed è un atto che danneggia la legittimità delle elezioni”. Al voto del 2013, il Cnrp ha ottenuto il 44% dei voti, che gli sono valsi 55 deputati in parlamento, contro i 68 del Cpp.
In condizioni normali, il leader dell’opposizione potrebbe beneficiare dell’immunità garantita ai parlamentari, per rimuovere la quale sono necessari due terzi dei voti del Parlamento (di cui la maggioranza non dispone). Il Cpp ha fatto però leva su una clausola costituzionale, secondo la quale l’immunità può essere rimossa nel caso il politico sia colto in fragranza di reato.
Gli avvocati del leader dell’opposizione si sono appellati contro la condanna. Quando l’appello sarà respinto, come sembra probabile, Sokha potrà essere arrestato in qualunque momento.
La condanna del politico è il terzo attacco legale in poche settimane compiuto contro i vertici dell’opposizione. Ad agosto il presidente Hun Sen ha denunciato il presidente del Cnrp Sam Rainsy (in esilio volontario) per aver definito “un atto di terrorismo di Stato” l’uccisione di Kem Ley, noto scienziato politico freddato lo scorso 10 luglio scorso a Phnom Penh. A giugno, il governo ha condannato tre attivisti del Cnrp a sette anni di prigione.