Cambio ai vertici della Chiesa ucraina legata a Mosca, che apre al dialogo
Mosca (AsiaNews) - "Le conseguenze dell'Euromaidan per la Chiesa ortodossa ucraina-Patriarcato di Mosca (Cou-Pm) si sono rivelate molto più serie della scelta di un locum tenens" della carica di metropolita di Kiev. A sostenerlo è Sergej Chapnin, direttore della 'Rivista del Patriarcato di Mosca', dopo che il 24 febbraio il Santo Sinodo della Chiesa ucraina ha comunicato il cambio al vertice della Chiesa ucraina, legata a Mosca: il metropolita Onofrio sostituisce il metropolita Vladimir, da tempo molto malato. Secondo la versione ufficiale, i membri del Santo Sinodo si sono recati all'ospedale dove è ricoverato Vladimir e hanno deciso che non è più in grado di continuare a ricoprire il ruolo di primate della Chiesa ucraina. Il metropolita di Chernivtsi e Bukovyna, Onufry (nel 2009 tra i candidati per seguire Alessio II a Patriarca di Mosca), è stato eletto locum tenens della sede di Kiev con voto segreto, come previsto dalla Carta della Chiesa ortodossa ucraina, riportano le agenzie. Il comunicato ufficiale, fa poi sapere che Onofrio ha ricevuto la benedizione del patriarca di Mosca e tutte le Russie, Kirill, in una telefonata seguita alla sua elezione: "Sua Santità gli augura di avere l'aiuto di Dio nel sostenere le sue responsabilità nel servizio della Chiesa in un momento difficile per il popolo ucraino".
Commentando la notizia con AsiaNews, Chapnin tiene a sottolineare un altro aspetto: che nella stessa riunione, il Santo Sinodo ha deciso la formazione di una Commissione ufficiale per il dialogo con i rappresentanti delle altre Chiese ortodosse, non canoniche, ossia la Chiesa ucraina-Patriarcato di Kiev (Cou-Pk) e la Chiesa ucraina autocefala (Coua). "Gli eventi politici hanno così profondamente scioccato tutta la società ucraina, che non potevano non riflettersi sulla vita della Chiesa - dichiara Chapnin - Fino a ieri sembrava che questo processo sarebbe stato lento, ma quanto successo il 24 febbraio ha stupito molti". "Mi riferisco soprattutto alle decisioni del Sinodo della Chiesa ucraina-Patriarcato di Mosca, che cambiano in modo serio la situazione nella Chiesa", spiega il giornalista. A suo dire, è significativa non tanto l'elezione di Onofrio - fatto in sé "abbastanza prevedibile" - ma che sia avvenuta "proprio in questo momento".
"Del tutto inaspettata, invece, è arrivata un'altra decisione - continua Chapnin - quella della formazione di una Commissione ufficiale per il dialogo con i rappresentanti delle due giurisdizioni non canoniche". Il Sinodo ha spiegato che si tratta di una risposta all'appello, del 22 febbraio, della Chiesa ucraina-Patriarcato di Kiev sulla "necessità urgente di superare la divisione nella Chiesa ortodossa nel Paese". "Per quanto posso giudicare - fa notare il direttore - nella Commissione sono inclusi giovani e istruiti vescovi, sacerdoti e laici, il cui compito è condurre un dialogo reale. Se i negoziati, che saranno senza dubbio molto complicati, avranno successo, questo potrebbe avere un'enorme influenza sulla situazione religiosa e sociale in Ucraina". Come fa notare l'agenzia Interfax, i preparativi per il dialogo tra la Cou-Pm e la Cou-Pk erano iniziati nel 2009.
Mentre molti si chiedono quanto queste decisioni a Kiev siano concordate con Mosca, Chapnin fa notare che ormai in Russia "dovremo capire e accettare che il cammino dell'ortodossia ucraina non coincide e non imita quello dell'ortodossia russa". "Per me questo oggi è già evidente", ha concluso.
31/07/2018 08:12
22/02/2016 08:57