Calma apparente sul confine, dopo la morte di due soldati israeliani e un soldato dell'Onu
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - C'è calma apparente nella zona del Golan vicino alle fattorie di Sheba, dove ieri vi sono stati attacchi reciproci fra Hezbollah e Israele. L'esercito israeliano ha aumentato il numero delle truppe presenti, ma agli abitanti sulla frontiera è stato dato il permesso di ritornare alle loro case. Intanto aerei militari israeliani sorvolano la zona attorno a Hasbaya, al-Arqoub e Marjayoun.
Ieri mattina un convoglio di Israele è stato colpito da un missile Hezbollah, uccidendo due soldati e ferendone altri sette.
Le forze israeliane hanno risposto lanciando mortai nel sud Libano. Un soldato dell'Unifil, la forza di pace dell'Onu, è stato ucciso. Si tratta del caporale Francisco Javier Soria Toledo, 36 anni. Originario di Malaga, partecipava per la seconda volta a una missione dell'Unifil. L'ambasciatore spagnolo all'Onu, Roman Oyarzun Marchesi accusa Israele della sua morte e ha chiesto un'inchiesta approfondita sull'uccisione.
Ieri sera il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha condannato la morte del soldato spagnolo. Il segretario generale Ban Ki-moon ha domandato alle parti in causa di manifestare "massima calma e moderazione", spingendole a "agire in modo responsabile per prevenire ogni escalation in un ambiente regionale già molto teso".
Ieri sera il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso che i mandanti dell'attacco "pagheranno il prezzo". Ma fra gli analisti si pensa sia improbabile per Hezbollah e per Israele l'apertura di un nuovo fronte di guerra. Hezbollah è già molto impegnato sul fronte siriano, nel combattere gli oppositori del presidente Bashar Assad; Israele si appresta ad andare alle elezioni in marzo e una nuova guerra spaventerebbe gli elettori. Infine, tutti ricordano la guerra combattuta in sud Libano nel 2006, che ha portato distruzioni e morti in entrambi i campi, senza che vi fosse un vero vincitore.