Boom dei casinò in Cambogia: +53% nel solo 2018
Le case da gioco operative sono 150 in totale, mentre nel 2017 erano 98. Nella sola provincia costiera di Sihanoukville ve ne sono 88. La legge vieta ai cittadini cambogiani di entrare nei casinò. Missionario Pime: “Difficile valutare le conseguenze del fenomeno, perché tutto avviene con molta velocità”.
Phnom Penh (AsiaNews) – Il numero di casinò aperti in Cambogia è aumentato del 53% nel solo 2018, quando il governo ha rilasciato 52 nuove licenze. È quanto riferisce oggi il ministero dell'Economia e delle Finanze. Nel Paese, ora le case da gioco operative sono 150, mentre nel 2017 erano 98. Ros Phirun, vicedirettore generale del Dipartimento ministeriale per l'Industria finanziaria – che regola il gioco d’azzardo nel Regno – riporta che ve ne sono 88 nella sola provincia costiera di Sihanoukville, divenuta negli ultimi anni uno di principali centri asiatici per il gioco d’azzardo.
La provincia di Sihanoukville e l’omonimo capoluogo hanno vissuto negli ultimi anni un boom edilizio grazie a un flusso costante di denaro cinese nella costruzione di hotel, casinò e migliaia di appartamenti. La crescente presenza della Cina e dei suoi investimenti nel Paese e in particolare nel territorio sud-occidentale hanno tuttavia contribuito in modo decisivo all’aumento del tasso di criminalità e “portato instabilità”. Lo ha affermato lo scorso anno il governatore della provincia, Yun Min, in una lettera inviata al governo di Phnom Penh.
L’aumento del numero delle strutture è fonte di preoccupazione anche per l’impatto sociale del gioco sulla popolazione. La legge vieta ai cittadini cambogiani di entrare nei casinò, ma organizzazioni come l’Affiliated Network for Social Accountability riporta che nel Paese sono sempre di più le persone ridotte sul lastrico per colpa dell’azzardo.
“Da un punto di vista sociale, è chiaro che il fiorire dei casinò preoccupa la Chiesa”, commenta ad AsiaNews p. Gianluca Tavola, superiore delegato del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) in Cambogia. “Nessuno – prosegue il sacerdote – pensa che un casinò possa portare benessere, equilibrio sociale e bene comune. A mio avviso, ad oggi è però difficile valutare le conseguenze del fenomeno, perché tutto ciò sta avvenendo con molta velocità, si è sviluppato nel corso degli ultimi due-tre anni. La città di Sihanoukville è un vero e proprio cantiere. Lì è in corso una sorta di invasione di cittadini e compagnie cinesi, impegnate nelle costruzioni e nell'acquisto di terreni e attività. Questo ha spinto diversi imprenditori locali e stranieri a vendere o cessare le proprie attività, per spostarsi verso est, a Kampot. Allo stesso modo, anche i turisti occidentali ora preferiscono recarsi a Kampot, dando un forte impulso alle strutture ricettive locali”.
28/08/2019 14:05