Bombe a Bangkok, il governo accusa “ex politici” e potenzia la sicurezza
di Weena Kowitwanji
Secondo il premier Surayud Chulanont, dietro le esplosioni di Capodanno, che hanno fatto tre morti, si nascondono persone che “hanno perso il potere”. Il primo ministro deposto, Thaksin Shinawatra, nega suo coinvolgimento. Ma analisti avvertono: così la giunta ha un pretesto per sbarazzarsi dei suoi oppositori.
Bangkok (AsiaNews) – Il governo militare thailandese, ad interim, è convinto che ci siano alcuni ex politici dietro le 8 bombe esplose la sera del 31 dicembre a Bangkok. Gli attentati, al momento ancora non rivendicati, hanno ucciso tre persone e ferite 38, tra cui 9 stranieri. Tutti i festeggiamenti per il Nuovo anno sono stati annullati e la sicurezza nella capitale è oggi ai massimi livelli.
Ieri in una conferenza stampa il primo ministro Surayud Chulanont ha suggerito che, sulla base di informazioni a sua disposizione, si deve indagare tra i politici che hanno perso il potere e non fra i gruppi di separatisti musulmani che combattono nel sud del Paese. Surayud ha, però, rifiutato di rendere note le prove in suo possesso. “Non siamo in grado di dire a questo punto quale gruppo sia stato coinvolto - ha detto l’ex generale - in base a quanto sappiamo dalle agenzie di intelligence, sembra che (le bombe) vengano da gruppi che hanno perso il potere politico”. Il riferimento più diretto è ai membri del governo di Thaksin Shinawatra, il premier deposto il 19 settembre da un colpo di Stato incruento. Surayud ha poi aggiunto: “Non intendiamo solo i gruppi appartenenti al precedente governo, ma tutti quelli che hanno perso il potere nel passato”.
Politici vicini a Thaksin hanno negato qualsiasi implicazione. Tramite il suo avvocato l’ex primo ministro, ancora in attesa di poter rientrare in Thailandia dopo il golpe, ha fatto sapere che le “insinuazioni” su un suo coinvolgimento nelle bombe sono “ingiuste”.
Anche Sonthi Boonyaratglin, generale a capo del Consiglio per la sicurezza nazionale, come si autodefinisce la giunta, dà la stessa lettura di Surayud sugli attentati di Capodanno. “Si tratta di politici che hanno perso i loro benefici – ha detto ieri – questo gruppo di persone, su cui investighiamo, vogliono distruggere la stabilità del Paese, la sua economia, screditare il governo e rovesciarlo”.
Alcuni analisti ipotizzano che accuse contro non ben specificati “ex politici” possano servire alla giunta come pretesto per far piazza pulita delle fazioni ancora contrarie al colpo di Stato. Ieri due membri del partito di Thaksin, Thai Rak Thai, arrestati dopo il golpe, sono stati interrogati, mentre diversi esponenti dell’ex governo dovranno riferire davanti al Consiglio per la sicurezza nazionale.
Intanto le autorità hanno dispiegato polizia ed esercito in una gigantesca operazione di sicurezza. Anche in questo caso la decisione sembra significativa: Bangkok ha affiancato militari agli agenti in quanto non si fida di questi ultimi, potenziali sostenitori di Thaksin, a sua volta ex colonnello di polizia.
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