Bombardata la cattedrale di Slavyansk, nell'est Ucraina
Mosca (AsiaNews) - La cattedrale di Sant'Alessandro Nevsky a Slavyansk, nell'est dell'Ucraina, è stata colpita dai bombardamenti dell'esercito di Kiev il 29 giugno, poco prima della fine della tregua unilaterale voluta dal presidente Petro Poroshenko. Secondo quanto denunciato dalla diocesi locale, come riporta Interfax, i bombardamenti sono iniziati la mattina, mentre era in corso la liturgia domenicale. Al momento dell'attacco, durato 30 minuti, erano presenti circa mille persone nella zona, dove in molti si erano radunati in attesa degli aiuti umanitari che vi vengono distribuiti di solito. Nessuno è stato ferito o ucciso.
"Quando sono iniziati i colpi di artiglieria, tutti si sono precipitai verso la chiesa - ha raccontato l'arciprete Nikolay Fomenko - la cattedrale era piena e la gente ha pregato Dio tra le lacrime. L'onda d'urto delle esplosioni ha rotto diversi vetri delle finestre. E' stato bombardato anche il quartiere di Artyom e il mercato centrale, colpendo molti civili".
E' la settima volta che le chiese di Slavyansk vengono bombardate, ricorda Interfax. Il 26 maggio, una mina ha ucciso una donna nei pressi della chiesa dell'icona della madre di Dio "Derzhavnaya"; pezzi della mina hanno rotto le finestre e danneggiato la facciata. Il giorno della Santissima Trinità, l'8 giugno, la chiesa del Santo Spirito, nel centro cittadino, è finita sotto colpi di artiglieria pesante. La notte del 16 giugno, è stata la volta della parrocchia di San Serafim a Cherevkovka, dove sono stati distrutti il deposito e la mensa. Lo stesso giorno è stata colpita anche la cattedrale di San Alessandro Nevsky. Il 19 giugno, nel mirino dei bombardamenti è finita la chiesa della Resurrezione, risalente al XVIII secolo. Il 21 giugno, è toccato di nuovo alla cattedrale.
Slavyansk è roccaforte della milizie filorusse, contro cui Kiev ha ingaggiato un'operazione militare, che è ripresa ufficialmente dopo che Poroshenko ha deciso di non prorogare il cessate il fuoco, dichiarato il 20 giugno ed esteso fino alle 22 (ora locale) del 30 giugno. (N.A.)
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