11/11/2023, 12.46
SRI LANKA
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Bloccati giornalisti che volevano raccontare gli scontri per la terra tra tamil e singalesi

di Melani Manel Perera

Nei giorni scorsi un gruppo è stato fermato a un posto di blocco senza che venissero fornite chiare informazioni sulla mancata concessione del permesso. Nell'area di Mayilathamadu si erano verificate tensioni tra allevatori tamil e agricoltori singalesi, che secondo le accuse della popolazione locale avrebbero sotratto alcuni terreni con la forza.

Batticaloa (AsiaNews) - Un’unità di sicurezza ha bloccato a un posto di blocco un team di giornalisti partiti dalla capitale Colombo che si stava recando a Mayilathmadu per parlare con gli agricoltori del posto, mentre altre persone sono state lasciate passare, secondo le loro testimonianze.

Mayilathamadu è un'area che di recente è stata teatro di scontro tra la maggioranza tamil, concentrata nella produzione di prodotti caseari, e gli agricoltori singalesi. I produttori di latte sostengono che i terreni dove pascolano circa 500mila mucche e bufali sono stati presi con la forza dagli agricoltori di altri distretti. Nei giorni scorsi almeno sei studenti tamil che erano stati arrestati per aver protestato contro la confisca dei terreni sono stati rilasciati su cauzione, accusati di aver partecipato a un “assembramento illegale”.

Il team dei media, composto da giornalisti locali e stranieri, aveva contattato telefonicamente l'ufficiale della stazione di polizia di Karadianaru, che gestisce il checkpoint, per ottenere il permesso di visitare la zona, che è stato rifiutato per “problemi”. ma ha informato il team che il permesso non poteva essere dato perché "c'è un problema". In un secondo momento il vice ispettore generale della polizia responsabile della Provincia orientale, che avrebbe dovuto concedere l’autorizzazione a procedere, è stato contattato due volte per telefono, ma non è stata data loro alcuna risposta. I dettagli personali dei giornalisti, comprese le carte di identità e gli indirizzi di residenza e delle testate, erano stati raccolti dal Dipartimento dell'informazione del governo, ma una volta arrivati al posto di blocco gli esperti di informazione sono stati fermati per circa due ore. Mentre erano in attesa hanno però visto altre persone passare senza essere ostacolate, hanno raccontato. Oltre alla polizia e all'esercito, due persone del dipartimento di intelligence hanno anche scattato foto e video del veicolo in cui il gruppo ha viaggiato.

I giornalisti sono del parere che le forze di sicurezza e il governo non vogliano fare in modo che venga esposta la verità. Interpellato da AsiaNews, Ruki Fernando, attivista ed editorialista che era nel gruppo, ha detto: “Riteniamo che questa sia una violazione dei nostri diritti costituzionali alla libertà di parola, espressione e pubblicazione, libertà di movimento e non discriminazione”. Si tratterebbe anche, ha aggiunto, di un reato di restrizione illecita, secondo il codice penale.

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