Blasfemia, coppia cristiana assolta dopo 8 anni nel braccio della morte
L'Alta Corte di Lahore ha revocato la pena capitale per Shafqat Emmanuel e Shagufta Kausar, due genitori analfabeti accusati per vendetta di aver inviato col cellulare un messaggio contro il profeta dell'islam. Il parlamentare cristiano Khalil Tahir Sandhu: "La legge punisca chi solleva accuse false".
Lahore (AsiaNews) - Dopo otto anni trascorsi nel braccio nella morte con l'accusa di blasfemia, l'Alta Corte di Lahore ha scagionato ieri una coppia di cristiani, Shafqat Emmanuele Shagufta Kausar, assolvendoli per mancanza di prove. “Erano anni che combattevo la battaglia legale per questa coppia di innocenti, sono felice che sia stata fatta giustizia”, ha commentato annunciando la sentenza l'avvocato Saif ul Malook, un musulmano, aggiungendo che il testo con le motivazioni del verdetto è atteso entro un paio di giorni.
Questa coppia di cristiani analfabeti con quattro figli (Zain, Danish, Joshua e Sarah) viveva in condizioni di estrema povertà nel compound della missione di Gojra (Punjab). Dietro all'accusa di blasfemia, secondo quanto riferito dalla coppia, ci sarebbe un diverbio per una lite avvenuta sei mesi prima della denuncia tra i loro bambini e alcuni vicini. Nel luglio 2013 Shafqat Emmanuel e Shagufta Kausar erano stati arrestati con l'accusa di aver inviato un messaggio contro il profeta dell'islam. Nonostante i due siano analfabeti, il giudice della Corte del distretto di Toba Tek Singh il 4 aprile 2014 li aveva condannati alla pena di morte. Ora la sentenza è stata ribaltata dai giudici Anwar-ul-Haq e Syed Shehbaz Rizvi dell'Alta Corte di Lahore.
L'avvocato dell'accusa Ghulam Mustafa Chaudhry ha dichiarato alla Reuters che farà ricorso a tutti gli strumenti possibili contro la decisione, perché insultare il profeta dell'islam in un Paese a maggioranza musulmana comporta la pena di morte.
Nel mese di aprile del caso della coppia ora scagionata si era occupato anche il Parlamento europeo, in una risoluzione in cui aveva invitato la Commissione europea a riesaminare i benefici commerciali garantiti alle esportazioni del Pakistan verso l'Europa. I parlamentari Ue hanno osservato che Islamabad aveva fallito nell'arginare le crescenti accuse di blasfemia. La risoluzione chiedeva al governo pakistano anche di abrogare immediatamente le sue leggi sulla blasfemia.
In Pakistan tale accusa viene spesso utilizzata per vendette personali o odio religioso, facendo così crescere la violenza. Lo scorso mese una folla ha fatto irruzione in una stazione di polizia della capitale Islamabad, con l'intento di linciare due uomini accusati di aver dissacrato una moschea.
Khalil Tahir Sandhu, un parlamentare cristiano che fa parte anche del collegio di avvocati che hanno seguito il caso di Shafqat Emmanuel e Shagufta Kausar, commenta ad AsiaNews: “Sono felice che dopo otto anni la corte li abbia dichiarati innocenti. Shafquat è ormai incapace di muoversi a causa della lunga detenzione nel carcere di Faisalabad, mentre Shagufta è stata tenuta in isolamento nel carcere femminile di Multan. Mi chiedo se sia stata nella stessa cella del braccio della morte dove si trovava Asia Bibi. Si può facilmente immaginare in quali dure condizioni abbiano trascorso questi otto anni a causa di accuse false di blasfemia”.
“Oggi sono felice - continua Khalil Tahir Sandhu - ma mi chiedo chi sia responsabile di tutto questo e perché sia garantita l'impunità ai testimoni dell'accusa che hanno raccontato il falso in tribunale. Durante l'udienza feci presente che la scheda Sim del telefono da cui il messaggio blasfemo sarebbe stato inviato non era stata sottoposta ad alcun esame forense. Senza questo passaggio non può essere considerata una prova e l'Alta Corte lo ha riconosciuto. Io suggerirei di cambiare la legge per inserire delle pene per quanti inventano false accuse di blasfemia per vendette personali”.
29/04/2024 11:59