Bimba filippina guarita dal beato Annibale M. di Francia
Iloilo (AsiaNews) Quando il prossimo 16 maggio in piazza S.Pietro il Santo Padre proclamerà santo il beato Annibale Maria di Francia con altri 5 beati, forse pochi sapranno che uno dei miracoli che gli si attribuiscono è la guarigione di una bambina filippina.
Poco dopo la nascita, avvenuta il 28 gennaio 1993 a Iloilo, nel sud-ovest delle Filippine, Charisse Diaz ha contratto una forma mortale di meningite, che a quel tempo era resistente a qualsiasi antibiotico. Ha avuto crisi acute e spesso febbre alta. I dottori temevano che sarebbe rimasta danneggiata al cervello in maniera permanente. Malgrado tutti gli sforzi di salvare la bambina, I dottori e i genitori, anch'essi medici, hanno potuto solo affidarla a Dio attraverso l'intercessione del beato Annibale. Con una reliquia del beato, la famiglia ha iniziato con grande fede una novena (nove giorni consecutive di preghiera). Oggi Charisse, che ha 11 anni, è riuscita a sopravvivere ed è tra i migliori studenti della scuola.
La sua guarigione è stata oggetto dell'indagine della Chiesa da parte di un tribunale ecclesiastico dell'arcidiocesi di Jaro, per determinare se si trattasse di un miracolo del beato Annibale. In effetti, dopo una ricerca approfondita sulla questione, la Chiesa ha dichiarato che la bambina è guarita grazie alla sua intercessione. Il miracolo è diventato uno dei 3 necessari affinché una persona sia proclamata ufficialmente santa dalla Chiesa cattolica.
Nel 1897, il beato Annibale ha fondato in Italia la Congregazione dei Rogazionisti del Cuore di Gesù, il cui apostolato è la preghiera per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. I rogazionisti sono arrivati nelle Filippine nel 1976 e attualmente contano 44 preti, 39 dei quali filippini. Hanno costruito 2 centri per ragazzi, uno nella periferia di Manila, l'altro nella città di Davao, a Mindanao. Hanno stabilito la loro area di missione nella provincia di Zambales, nel nord delle Filippine, dove lavorano con gli abitanti dei quartieri più poveri. (S.E.)
