Bihar: corpi di sospette vittime del Covid abbandonati sul Gange (VIDEO)
Oltre un centinaio di cadaveri trasportati dalla corrente dopo essere rimasti in acqua per giorni. Secondo le autorità locali provengono dall'Uttar Pradesh, dove non c'è più posto nei crematori. ATTENZIONE: le immagini contenute nell'articolo potrebbero urtare la sensibilità del lettore
Mumbai (AsiaNews) - Oltre un centinaio di cadaveri di sospette vittime del Covid-19 che galleggiano sulle acque del Gange. Nella devastazione senza fine provocata dalla pandemia in India, dallo Stato del Bihar è giunta anche questa nuova orrenda offesa alla dignità delle persone.
I video dei corpi che galleggiano sulla riva Mahadev del fiume Gange, all'altezza del villaggio di Chausa (distretto di Buxar), stanno circolando in maniera virale sui social media. I funzionari che hanno visitato il sito sostengono che si tratti di cadaveri che potrebbero arrivare dai distretti orientali dell'Uttar Pradesh, uno degli Stati indiani più colpiti dalla pandemia. Già nella scorsa settimana in Uttar Pradesh quasi una dozzina di cadaveri erano stati ritrovati mentre galleggiavano sul fiume Yamuna, il maggiore affluente del Gange.
Il primo ministro del Bihar, Nitish Kumar, il cui governo è alleato dei nazionalisti del Bjp, ha reagito alle immagini dicendo che “i cadaveri appartengono all'Uttar Pradesh”. L'abbandono nei fiumi sarebbe dovuto alla mancanza di spazio nei crematori e nelle pire improvvisate. La maggior parte è probabile che appartenga a vittime del Covid-19. Testimonianze parlano addirittura di cani randagi che divorano questi corpi abbandonati. K.K. Upadhayay, un funzionario del distretto di Buxar, ha spiegato ai media: “I corpi dei morti sono gonfi. Sembrano essere stati in acqua per almeno 5-7 giorni. Occorre accertare da dove provengano: con ogni probabilità da Varanasi o Allahabad".
Intanto continuano a rimanere elevati anche i numeri ufficiali del contagio: sono 329.942 i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore, un dato in leggero calo rispetto ai giorni scorsi. Ma va comunque aggiunto che il Covid-19 ora si sta diffondendo soprattutto nelle aree rurali, dove è più difficile il monitoraggio dei contagi. Le morti di ieri sono state invece 3.876, che hanno fatto salire a quota 249.992 il computo totale dall'inizio della pandemia.
Anche in questo tragico frangente, la Chiesa cattolica indiana esorta i fedeli a continuare a cercare la verità. Padre Ivel Mendanha, vice-superiore provinciale dei Redentoristi, commenta in un'omelia inviata ad AsiaNews: “Lo Spirito di verità è al lavoro anche oggi, attraverso i medici, gli operatori sanitari, gli scienziati che producono i vaccini. Ci dicono che c'è una via d'uscita da questa crisi. Non dobbiamo ascoltare chi semina paura, ma nemmeno chi si affida a superstizioni come l'idea che fare rumore basti per allontanare il virus. Nessuna prigione, neanche nella pandemia, può renderci schiavi, perché lo spirito di Gesù è in mezzo a noi”.