Biškek scopre i libri per bambini
La carenza di una letteratura per l'infanzia in lingua kirghiza ha spinto due mamme a pubblicare a proprie spese una serie di volumi nati dalle storie e le tradizioni locali raccontate ai propri figli. Iniziative che hanno riscontrato in fretta un notevole successo. I loro racconti a Current Time: "Renderanno più solida la barca del nostro popolo".
Biškek (AsiaNews) - La storica carenza di letteratura per l’infanzia in lingua kirghisa sta spingendo molti genitori e insegnanti a creare con le proprie forze dei testi interessanti e innovativi, in tanti formati diversi. Gli editori e le persone sensibili a questo tema parlano della necessità di sviluppare molto questo settore, per aiutare la conservazione dell’identità nazionale del Kirghizistan.
Su Currentime sono intervenute due autrici di Biškek, Činara Sultanalieva, che si sta dedicando ai libri interattivi per i più piccoli, e Gulnaza Asakeeva, che ha pubblicato una raccolta di libri intitolata “La mia prima biblioteca”. I due progetti sono completamente indipendenti l’uno dall’altro, ma si sono ritrovate in una tensione comune a riempire di contenuti un’area deserta, quella dei contenuti in kirghiso per i più piccoli.
Činara è da tempo un’attivista ecologica, che si occupa principalmente di progetti per il riciclo della plastica, e ha cominciato a pensare ai libri dopo la nascita del primo figlio: “Quando ha compiuto 4 mesi abbiamo cominciato a leggergli qualcosa ogni tanto, e ci siamo resi conto che a Biškek non si trova niente di buono per i più piccini nella nostra lingua”. Vedendo l’interesse del bimbo per i testi multimediali, i genitori hanno cominciato a comprarli soprattutto quando dovevano compiere qualche viaggio, ma riuscivano a trovarli soltanto in inglese. Nel primo libro in kirghiso da lei pubblicato si possono invece sentire come ruggisce un leopardo delle nevi, come si abbaia nella tajga, come muggisce uno yak, facendo conoscenza con gli animali che si possono incontrare in Kirghizistan.
Come spiega Činara, “è strano che noi sappiamo come ruggisce un ghepardo, ma non come si esprime un ilbirs, il nostro leopardo”. Per questo ha scritto all’associazione Snow Leopard Trust, che si occupa della protezione dei leopardi delle nevi, chiedendo audio e video con i rumori e i movimenti autentici di queste fiere kirghise. “Queste scenette di animali aiutano a far conoscere quanto è ricco il nostro Paese”, assicura la mamma-scrittrice, che è subito stata sostenuta da tanti amici e persone interessate, a cominciare dai parenti e perfino da una cantante, il cui nome ben conosciuto ha molto aiutato a diffondere l’iniziativa.
Le prime versioni dei libri di Činara sono state stampate a proprie spese, ma subito hanno trovato l’interesse di molti, permettendo di aumentare le tirature e sviluppare le varianti per diverse fasce di età, in modo che non fossero soltanto “pagine con un bottone, un’immagine e un’okay”, ma con contenuti in crescita insieme con i bambini stessi, con tanti strumenti sonori sugli animali insieme a rime e canti kirghisi.
Gulnaza Asakeeva è avvocata di professione, e fondatrice della casa editrice Bereke Books di Biškek, che pure pubblica libri in kirghiso per i più piccoli, con motivazioni simili a quelle di Sultanalieva. Anche lei ha messo insieme la prima raccolta per la sua figlia minore, e subito tutte le famiglie di amici si sono affezionate ai testi di Gulnaza, che ha fatto lo sforzo di pubblicarne mille copie, senza neanche pensare se sarebbe riuscita a venderle. Dopo aver messo il primo avviso su Instagram, gli scatoloni dei libri in cantina si sono svuotati in un attimo.
Anche Gulnaza ha preso a modello i libri analoghi in lingue straniere, riempendoli di contenuti legati alla vita quotidiana dei kirghisi, e ne sono venuti fuori subito quattro varianti: sui numeri, sui fiori, anche lei sui versi degli animali, e sulle parole. Cercando di stare attenta ai dettagli, l’edizione è stata realizzata utilizzando carta e colori senza pericoli per la salute dei bambini.
Le due autrici osservano che “da tutte le parti ci vengono incontro la lingua, la cultura, gli ornamenti, la storia e l’esperienza di vita dei kirghisi: i vestiti, la musica, le piccole clip che ci inviano, le opere creative di persone incontrate anche solo per caso… È cominciata l’onda della marea kirghisa, e ci sta portando lontano con il nostro volto e con la barca sempre più solida del nostro popolo”.
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