Benedict Alo D’Rozario è il nuovo presidente di Caritas Asia. La prima volta di un laico
Il cattolico ha servito in Caritas Bangladesh per 29 anni, di cui 11 come direttore esecutivo. Tra i primi obiettivi, creare una sede nella Cina continentale e aumentare la cooperazione per dare risposte immediate ai disastri ambientali.
Dhaka (AsiaNews) – Benedict Alo D’Rozario è stato eletto nuovo presidente di Caritas Asia. Egli è il primo laico a ricoprire questo ruolo e succede a mons. Tarcisio Isao Kikuchi, arcivescovo di Tokyo [in carica per due mandati dal 2010, ndr]. Il cattolico del Bangladesh ha ricevuto le congratulazioni di tutta l’associazione. Ad AsiaNews egli afferma: “La mia vita è piena di miracoli. Questa elezione è l’ennesimo miracolo. È il piano di Dio per me e io coopererò in pieno con il suo disegno. Ringrazio con sincerità coloro che mi hanno nominato e in seguito eletto”.
Il cattolico rivela i suoi obiettivi immediati: “Come presidente di Caritas Asia, voglio dare priorità alla formazione del personale sull’identità della Caritas, della dottrina sociale della Chiesa cattolica e la spiritualità degli operatori sociali. Voglio accompagnare i nuovi uffici Caritas dell’Asia centrale e fondare le nuove sedi nazionale nella Cina continentale, in Laos e altri Paesi”.
La votazione del nuovo presidente è avvenuta il 22 marzo a Bangkok, durante la Conferenza regionale dell’organizzazione. Con l’occasione, sono stati anche nominati i membri delle commissioni regionali di Caritas Mongolia, Caritas Filippine, Caritas Nepal e Caritas Corea.
Caritas Asia, composta da 24 uffici regionali, fa parte di Caritas Internationalis, che a livello mondiale coordina 162 organizzazioni. L’associazione crede nella creazione di una società giusta, umana ed equa attraverso un processo di globalizzazione dell’amore e di creazione di una civiltà di amore e pace.
Benedict Alo D’Rozario, 62 anni, ha servito in Caritas Bangladesh per 29 anni, di cui 11 ricoprendo il ruolo di direttore esecutivo. In pensione dal 2016, egli ha continuato ad operare in Caritas Internationalis e Caritas Asia come volontario. “Ringrazio la mia famiglia – aggiunge – e in particolare mia moglie Sheuly Roselyne, per le loro continue preghiere. Invoco su di me la benedizione di Dio e la cooperazione di tutte le organizzazioni delle Caritas asiatiche”.
Tra gli altri intenti di breve periodo, il neo eletto dichiara: “Voglio aumentare comunicazione, coordinazione e cooperazione affinchè gli interventi in caso di disastri ambientali e climatici siano effettivi; per la cura del creato; la giustizia e la pace; politiche di protezione e salvaguardia dei migranti/rifugiati, dei minori e degli adulti [vulnerabili]; accrescere la cooperazione interregionale imparando dalle esperienze positive e promuovere una maggiore solidarietà”.