07/03/2016, 13.13
INDONESIA
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Bekasi, estremisti islamici in piazza contro la costruzione di una chiesa cattolica

di Mathias Hariyadi

Centinaia di persone in piazza contro i fedeli della comunità di Santa Chiara. Gli assalitori hanno cercato di danneggiare la proprietà, ma sono stati respinti dalla polizia. Sul muro comparsa la scritta: “È proibito costruire una chiesa”. Le autorità: "I permessi dei cattolici sono validi, proseguite nella costruzione".

Jakarta (AsiaNews) - Centinaia di estremisti islamici (nella foto) sono tornati in piazza oggi nel distretto di North Bekasi, nella provincia indonesiana di West Java, per protestare contro l’apertura di un luogo di culto permanente per la comunità cattolica locale. Al centro della controversia i fedeli della parrocchia di Santa Chiara, che da 17 anni si battono per vedere riconosciuti i loro diritti in tema di libertà religiosa. A fine luglio i cattolici hanno ottenuto i permessi necessari all’edificazione del luogo di culto, il famigerato Imb. In risposta, gruppi fondamentalisti islamici hanno promosso una ondata di proteste contro la nascita di una “chiesa permanente”. Manifestazioni di piazza che, per qualche tempo, si erano placate ma sono riprese nella giornata di oggi in tutta la loro portata. 

La comunità di Santa Chiara rappresenta una realtà indipendente sin dal 1999, pur non avendo mai avuto a disposizione una chiesa propria. Per anni i fedeli, in occasione delle celebrazioni domenicali e delle feste principali, si sono divisi in due diverse zone perché il numero continuava a crescere e un solo posto non era più sufficiente a contenerli. 

Tuttavia, dallo scorso anno uno dei due posti non è più disponibile e alla comunità resta solo un piccolo edificio, all’interno di un’area commerciale, in grado di contenere solo 300 persone. Eman Dapaloka, fedele locale ed ex seminarista, spiega che ogni fine settimana si tengono quattro celebrazioni, per rispondere al meglio alle esigenze dei fedeli. 

In realtà la popolazione cattolica della comunità di Santa Chiara supera le 1900 famiglie (circa 7mila persone in tutto) e in molti sono costretti a migrare in altri quartieri per partecipare alle messe. Da qui l’esigenza di un luogo di culto permanente, che si è scontrato dapprima con la burocrazia locale e poi con i movimenti estremisti. 

L'iter per la costruzione di luogo di culto non musulmano in Indonesia è complicato e possono trascorrere da cinque a 10 anni prima di ottenere le autorizzazioni. Il procedimento è regolato dall'Izin Mendirikan Bangunan (Imb), delibera scritta che permette l'apertura di un cantiere ed è rilasciato dalle autorità locali.

La vicenda si complica se si tratta di un luogo di culto cristiano (protestante o cattolico): serve il nulla osta di un certo numero di residenti (almeno 60) nell’area in cui viene costruito l'edificio e del gruppo per il dialogo interreligioso locale, oltre che il consenso del capo-villaggio. Spesso subentrano "non meglio precisate motivazioni" che spingono i funzionari a bloccare i progetti, dietro pressioni di movimenti radicali islamici.

Anche a Bekasi, gli estremisti sono scesi in piazza dopo che le autorità avevano rilasciato il permesso di costruire un luogo di culto permanente. Gli assalitori hanno cercato di distruggere alcuni cartelloni presenti all’interno della proprietà cattolica, ma la polizia è riuscita a fermarli prima che potessero fare danni. Tuttavia, all’esterno sono riusciti a dipingere una scritta sul muro che recita: “È proibito costruire una chiesa”. 

Pronta la risposta delle autorità locali, che attraverso il sindaco Rahmat Effendi confermano la validità dei permessi e invitano i cristiani a proseguire il progetto di costruzione del luogo di culto. L’area di proprietà cattolica è di circa 6mila m2; la chiesa occuperebbe circa 1.500 m2. Essa si trova nel villaggio di Harapan Baru, nel distretto di North Bekasi, a circa 25 km dalla capitale Jakarta. 

Una vicenda analoga riguarda i cattolici della parrocchia di Santa Bernadette a Ciledug, Tangerang City, nella provincia di Banten; pur in possesso da due anni del permesso di costruzione, i fedeli non sono riusciti a edificare il luogo di culto per l’opposizione dei gruppi estremisti. 

In Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, i cattolici sono una piccola minoranza composta da circa sette milioni di persone, pari al 3% circa della popolazione. Nella sola arcidiocesi di Jakarta, i fedeli raggiungono il 3,6% della popolazione. Essi sono una parte attiva nella società e contribuiscono allo sviluppo della nazione o all'opera di aiuti durante le emergenze. 

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