11/02/2020, 08.59
LIBANO
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Beirut, scontri fra esercito e manifestanti nel giorno della fiducia al governo Diab

Le forze di sicurezza hanno usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni contro la folla. I manifestanti vogliono impedire l’ingresso in Parlamento, dove è in programma oggi il voto. La folla ha intonato slogan e canti, fra cui “nessuna fiducia”. L’esercito minaccia di reprimere “violazioni della proprietà pubblica e privata”. 

Beirut (AsiaNews/Agenzie) - Questa mattina le forze di sicurezza libanesi hanno usato cannoni ad acqua per disperdere la folla di manifestanti riunita nella capitale, che ha risposto con il lancio di sassi. L’obiettivo della protesta è di impedire al Primo Ministro incaricato Hassan Diab e ai membri dell’esecutivo di raggiungere il Parlamento, dove è in programma oggi il voto di fiducia. 

Fonti locali raccontano di lanci ripetuti di gas lacrimogeni, di strade bloccate dai reparti della sicurezza e di un cordone di agenti a pattugliare le vie che conducono al Parlamento, in un’area già da tempo oggetto di stretta sorveglianza e di barricate distribuite ovunque. I dimostranti hanno scagliato pietre e sassi nel tentativo di scardinare le barricate erette dai militari. 

Nei giorni scorsi i manifestanti hanno respinto la nuova squadra di governo proposta dal premier Diab e hanno rilanciato con maggiore vigore la protesta di piazza, che ha interessato il centro di Beirut e diverse zone del Paese. La folla ha intonato vari slogan e canti fra i quali “nessuna fiducia”. Le persone hanno inoltre rilanciato le accuse di “incompetenza e corruzione” verso una classe politica che avrebbe ormai perso credibilità di fronte ai cittadini. 

I manifestanti sembrano dunque intenzionati a promuovere la linea dura, ritenendo insufficienti i provvedimenti adottati sinora; da fine ottobre, con le dimissioni dell’allora Primo Ministro Saad Hariri, il Libano è senza un governo che dovrà rispondere a numerose sfide, dalla crisi economica all’emergenza migranti. Di contro, i vertici della Chiesa maronita esprimono soddisfazione per il programma governativo diffuso nei giorni scorsi e invitano la cittadinanza a giudicare la nuova compagine di governo dalle scelte che effettuerà, concedendo loro una possibilità.  

A dispetto degli appelli, lo zoccolo duro della protesta non intende arretrare e annuncia nuove battaglie. Questa mattina una folla ha marciato per la piazza dei Martiri, poi nell’area di Ring Bridge e nel sobborgo di Qantari, cercando di rimuovere i blocchi di cemento che ostruivano il passaggio. I reparti della sicurezza hanno risposto con i cannoni ad acqua e i gas lacrimogeni, chiedendo al contempo di mantenere connotati “pacifici” delle manifestazioni ed evitare scontri. 

In queste ore l’esercito libanese ha diffuso una nota in cui afferma che “rivolte e violazioni della proprietà pubblica e privata distorcono le [legittime] richieste e non rientrato nella categoria dell’espressione dell’opinione”. Un avvertimento che, al momento, sembra cadere nel vuoto. 

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