21/07/2008, 00.00
TURCHIA - RUSSIA
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Bartolomeo I a Kiev: una “vittoria” su Alessio II?

di NAT da Polis
La festa dei 1020 anni del cristianesimo in Ucraina rischia di essere rovinata dagli interessi nazionalistici di alcune Chiese ortodosse, fra cui Mosca. Il Patriarca ecumenico: Costantinopoli non ha mai avuto mire politiche, ma solo interessi spirituali alla crescita dell’evangelizzazione.

Istanbul (AsiaNews) – Dal 25 al 27 luglio il patriarca ecumenico Bartolomeo I si recherà a Kiev per presiedere i festeggiamenti dei 1020 anni della cristianizzazione dell’Ucraina.

Il viaggio dovrebbe ricompattare il mondo ortodosso, spesso diviso da nazionalismi. Alla solenne liturgia nella cattedrale di Kiev e alla presenza di diversi metropoliti da tutto il mondo si manifesterà l’ordine gerarchico della Chiesa orientale che riconosce nel Patriarca ecumenico di Costantinopoli il primo nella gerarchia, seguito da Alessandria, Antiochia, Gerusalemme, Mosca.

Nei giorni scorsi vi sono state polemiche e reazioni da parte russa sulla presidenza affidata a Bartolomeo. Alla fine, però, Mosca ha deciso di partecipare nella stessa persona di Alessio II. Questa accettazione da parte di Mosca viene da molti giudicata una “vittoria” di Bartolomeo I. Da tempo Mosca (“la terza Roma”) contende a Costantinopoli (“la seconda Roma”) il primato di guida del mondo ortodosso.

Nei giorni scorsi, alcuni giornalisti ucraini sono andati a visitare Bartolomeo e questo è servito al patriarca di fare qualche puntualizzazione verso chi concepisce l’ortodossia come “un terreno alla ricerca e conquista di primati”.

Bartolomeo I ha anzitutto ringraziato il presidente ucraino Yushenko per l’invito a lui e al patriarca di Mosca Alessio II, come a tutte le chiese ortodosse nel mondo. Egli ha poi ricordato l’impegno del Patriarca di Costantinopoli per risolvere in modo collegiale i problemi che affliggono il pianeta ortodosso: la rinascita della Chiesa albanese; il (contestato) Patriarcato di Gerusalemme; le sofferenze della Chiesa di Cipro, ecc… Bartolomeo I ha sottolineato che questo suo impegno (e primato) è al servizio delle Chiese sorelle e non va inteso come quello del Papa di Roma. “Il Patriarcato ecumenico – ha detto Bartolomeo I - viene accusato di volta in volta  di ambire a diventare un secondo Papa , un Papa della Chiesa dell’Oriente. Per sua  natura il Patriarcato Ecumenico non è il Papa dell’Oriente. Nonostante ciò tutti ricorrono sempre ai suoi servizi, perché [Costantinopoli] è la Chiesa Madre del pianeta cristiano ortodosso, il punto di riferimento e di coordinamento”.

BarTolomeo I ha ricordato l’evangelizzazione degli slavi, da parte di Cirillo e Metodio, avvenuta nel rispetto dell’identità nazionale, evitando la loro ellenizzazione; l’autocefalia concessa alle Chiese dei Balcani, dell’Ucraina e della Russia. “Nelle sue attività – ha continuato il patriarca -   Costantinopoli ha come unico scopo gli interessi ecclesiali e spirituali dell’ umano divenire  e non quelli della politica”.

Bartolomeo ha ringraziato anche le autorità turche che, per la prima volta, hanno domandato di essere coinvolte nel programma dei festeggiamenti della cristianizzazione dell’Ucraina: l’ambasciatore turco a Kiev darà perfino un ricevimento in onore della delegazione del Patriarcato ecumenico.

Sul viaggio rimane ancora qualche ombra: Crisostomos, arcivescovo ortodosso di Cipro, aveva espresso il suo desiderio di andare a Kiev, ma dopo aver incontrato il patriarca Alessio, ha dichiarato che egli non sarà presente ai festeggiamenti “perché la Chiesa di Mosca non lo desidera”. Crisostomos ha perfino dichiarato che “Alessio mi ha detto che quanto sta per avvenire a Kiev non è di mio gradimento”. Le dichiarazioni dell’arcivescovo di Cipro sono avvenute a margine di una visita di varie personalità politiche russe all’isola, dove essi hanno promesso il loro appoggio per la soluzione della questione cipriota.

Finora il Patriarcato ecumenico non ha commentato questa presa di posizione della Chiesa cipriota.

Ma nel mondo intellettuale ortodosso si sussurra che “ancora una volta nel pianeta ortodosso, prevalgono gli interessi nazionali piuttosto che quello del messaggio universale di Cristo”. Un noto  intellettuale teologo ortodosso, che ha voluto mantenere l’anonimato – ha deto ad AsiaNews che “purtroppo nel pianeta ortodosso esistono delle sacche dove  prevale lo spirito globalizzante  dei gasdotti, su  quello universale di Cristo. E conclude, “In questo modo – ha continuato - si riconferma l’importanza del  ruolo di Costantinopoli, che,  ricca delle sue sofferenze ed esperienze, ha sempre rifiutato di anteporre gli interessi politici nazionali, a quelli del messaggio di Cristo”.

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