30/07/2022, 10.12
CINA
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Baoding, mons. An minaccia la sospensione dei sacramenti per chi non si registra

Nella diocesi dell'Hebei il vescovo ufficiale ha pubblicato una lettera pastorale in cui rivendica di aver concelebrato negli ultimi mesi con 30 sacerdoti fino a ieri "sotterranei" e strumentalizza la Guida pastorale pubblicata dal Vaticano nel 2019 per forzare all'adesione all'Associazione patriottica. Una fonte locale: "Pressione senza precedenti sul clero in una Chiesa che aveva sempre resistito. Grande confusione nelle comunità".

Milano (AsiaNews) - Il 15 luglio scorso, il vescovo ufficiale di Baoding, mons. Francesco An Shuxin, ha pubblicato una “Lettera pastorale sulla Registrazione civile del clero della diocesi di Baoding”. Nel testo informa che nei recenti mesi più di 30 sacerdoti hanno concelebrato con lui, citando l’Accordo sino-vaticano del 2018, la Guida pastorale sulla registrazione civile del clero in Cina (giugno 2019) e altre dichiarazioni pontificie per incoraggiare tutto il clero a registrarsi ufficialmente e tutti i fedeli della diocesi ad accettare il clero registrato, in modo da favorire l’unità della diocesi. In caso contrario ha minacciato la sospensione dei sacramenti ed ha sottolineato che i privilegi speciali concessi dalla Santa Sede nel giugno 1978 al clero non registrato sono stati aboliti, per cui le autorità civili tratteranno i trasgressori secondo la legge e i regolamenti.

Al momento della sua promulgazione la Guida pastorale sulla registrazione civile del clero in Cina aveva attirato una certa attenzione soprattutto nel Fujian, a cui, secondo alcuni era diretta (“la diocesi di Mindong è il ‘campo di prova’ dell'Accordo sino-vaticano”, si diceva), ma non l'attenzione generale della Chiesa cinese, dal momento che era stata pubblicata senza nessuna firma. Quest'anno, però, è balzata al centro dell'attenzione, soprattutto nella regione dell'Hebei, per la strumentalizzazione compiuta dalle autorità governative, dal momento che il governo vi ha intrapreso una “trasformazione forzata” senza precedenti del clero non ufficiale. Questo è avvenuto soprattutto a Baoding, nei mesi di marzo e aprile.

Scrive un commentatore dalla Cina: “Oltre alla completa restrizione della libertà personale (supervisione e reclusione) del clero non ufficiale e l’abuso che le autorità cinesi hanno compiuto con pressioni fisiche e mentali per la loro ‘trasformazione’, un altro importante mezzo è stato l’utilizzo della stessa Guida pastorale della Santa Sede come una minaccia. Così questo documento è diventato l’arma più potente per il governo per “trasformare” il clero sotterraneo sotto la bandiera del Vaticano”.

La strumentalizzazione della Guida pastorale ha suscitato parecchie reazioni. Alcuni studiosi hanno pubblicato articoli che l’hanno analizzata e confutata dal punto di vista della teologia e della pastorale, sottolineandone l’ambiguità e l'ignoranza del modo di comportarsi delle autorità cinesi. Altri hanno cercato di chiarificare il suo senso oggettivo, ma hanno sottolineato l’abuso che le autorità cinesi ne hanno fatto, soprattutto attraverso il mancato rispetto della libertà di coscienza che la Guida sottolineava.

“Questa volta - scrive ancora il commentatore cinese - sotto una pressione senza precedenti, la Guida pastorale ha svolto un ruolo "decisivo". I sacerdoti di Baoding, per esempio, che da decenni erano noti per la loro fedeltà, hanno firmato in soli due o tre mesi ciò che in precedenza avevano considerato ‘contrario’ alla loro fede e condiviso l’Eucaristia con il vescovo An, che aveva già aderito all'Associazione patriottica. Per questo motivo, alcune persone dicono che la Guida pastorale è un’arma davvero potente nelle mani del governo: visto che anche la fedele Chiesa di Baoding è crollata in massa. Ma il dolore non si ferma qui. Molti sacerdoti non avevano mai visto prima questo documento e quando le autorità del governo glielo hanno letto, lo hanno firmato accettando le condizioni, secondo lo spirito della Guida pastorale. Pensavano che questo fosse davvero la volontà della Santa Sede. Ma questo non ha alleviato la confusione e gli scrupoli della loro coscienza. Alcuni sacerdoti dopo aver firmato hanno sofferto di una crisi di nervi; altri si sono poi pentiti di averlo fatto e hanno reagito con grande dolore. Altri sacerdoti, dopo essersi ufficializzati, sono stati respinti dai parrocchiani e hanno dovuto tornare a casa e isolarsi. La conseguenza - conclude questa testimonianza - è che nella diocesi di Baoding si è creato un caos senza precedenti”.

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