Bao Tong: Dal Plenum belle parole. Ma il Partito uccide il mercato
Pechino (AsiaNews/Rfa) - Gli impegni emersi dopo il Terzo Plenum del Partito comunista cinese "sono tutti molto belli, ma per ora restano parole sulla carta. Con il monopolio del potere da parte del governo non si può prevedere lo sviluppo di un moderno sistema di mercato". Bao Tong - grande dissidente politico, amico e segretario personale di Zhao Ziyang , imprigionato e poi agli arresti domiciliari per essere simpatizzante dei moti di piazza Tiananmen - commenta le decisioni prese dalla riunione centrale del Pcc "in attesa che esca il documento conclusivo". (Traduzione italiana a cura di AsiaNews).
"Noi dobbiamo accelerare la creazione di un'impresa indipendente e di una competizione corretta, della libertà di scelta per il consumatore, della libera circolazione dei beni e di altri fattori cruciali, e della parità di condizioni per gli scambi in un sistema di mercato moderno". Una dichiarazione molto importante tratta dal comunicato del Terzo Plenum. Un sistema del genere sarebbe senza dubbio un sistema di mercato che riconosce valori universali. E suggerire una cosa del genere dimostra che le nostre caratteristiche cinesi devono essere sviluppate nella direzione dei valori universali. Questa è una vera riforma, davvero ben concepita.
La ragione per la quale il comunicato sottolinea il "sistema di mercato moderno" va ricercata nel fatto che la Cina ancora non ne ha uno, e ha ancora bisogno di formarlo. Mi domando se questa decisione sia appropriata, pragmatica e se non coinvolga una sorta di auto-inganno. Il mercato infatti non può ancora giocare un ruolo decisivo nella vita economica cinese, perché deve ancora essere formato. Al momento non è il mercato che gioca un ruolo decisivo nella vita economica [del Paese]: al suo posto lo fa il potere del Partito politico al comando.
Questo potere supremo di decidere, manipolare, controllare e dominare la vita economica si posiziona alla base dell'economia cinese. Si posiziona alla base dell'intera società cinese. Nessuna riforma che neghi questa realtà potrebbe essere considerata completa, perché non ne avrebbe la profondità. Probabilmente non meriterebbe neanche di essere chiamata riforma.
Nessun "documento decisionale"
Di conseguenza io ritengo che questa idea espressa dal Terzo Plenum sia un'idea molto buona. Ma la sua debolezza si trova nel fatto che gli autori del comunicato non adottano un metodo analitico, ma si limitano a mettere insieme un mazzo di parole affascinanti senza rispondere a nessuna delle molte importanti questioni che affollano le riforme reali e profonde. Emerge come un documento oscuro, ambiguo e noioso: tra l'altro molto difficile da capire.
Il comunicato è stato pubblicato per i giornali. Stiamo ancora aspettando la pubblicazione delle decisioni che si nascondono dietro ad esso: se il comunicato non ha risposto alle nostre domande, speriamo che queste abbiano una risposta nel documento decisionale. Per fortuna, come abbiamo visto con il vecchio "Terzo Plenum" di 35 anni fa di cui ancora vive la memoria, i comunicati del Partito non costituiscono un contratto vincolante per i funzionari o per i cittadini. Il comunicato che venne pubblicato all'epoca chiedeva "alle Comuni del Popolo di mettere in pratica con risolutezza le 'tre proprietà collettive', i sistemi basati sul lavoro di squadra e in questo modo mantenere la stabilità".
Ma questo concetto non si poteva imporre all'opinione pubblica, e tanto meno si poteva fermare la storia dallo scorrere: il sistema delle responsabilità familiari si diffuse a macchia d'olio e quello delle Comuni del Popolo crollò. Soltanto questo tipo di esperienza personale, da parte dei cittadini ordinari, può in ultima analisi promuovere il progresso sociale.
09/11/2020 15:23