Bangladesh, vogliono rubarle la terra: stuprata la moglie di un pastore protestante
La donna è stata aggredita nella propria abitazione e le sue urla hanno attirato l’attenzione del marito, che ne ha impedito l’uccisione. I quattro stupratori sono malviventi locali, noti per essere influenti espropriatori di terreni. La polizia ha rifiutato di registrare il caso, almeno fino al termine delle elezioni locali (tra diversi mesi). Attivista cattolica: “Questo è del tutto immorale. La polizia è connivente e viola i diritti umani”.
Khagrachhari (AsiaNews) – La moglie del pastore protestante Sushil Jibon Talukdar è stata violentata da quattro criminali, conosciuti per essere degli espropriatori di terreni. La donna si trovava nella propria abitazione, nel villaggio di Boronala, nel distretto di Khagrachhari, un’area collinare del Bangladesh sud-orientale. Le sue grida hanno attirato l’attenzione del marito, che è accorso e ne ha impedito l’omicidio. Ad AsiaNews il pastore denuncia di essersi recato dalla polizia di Mahalchori per sporgere denuncia, ma “i poliziotti non hanno voluto registrare il caso contro gli stupratori. Essi ci hanno detto che faranno qualcosa solo dopo le elezioni del governo locale [“Union Parishad” in lingua bangladeshi]”.
L’aggressione è avvenuta lo scorso 8 aprile. La donna era da sola in casa, quando i quattro uomini hanno fatto irruzione e l’hanno malmenata e violentata. Il marito, che stava lavorando nei campi insieme ad altre persone, riporta di “essere arrivato appena in tempo. Le quattro bestie hanno attaccato mia moglie e hanno tentato di ucciderla. Ma abbiamo sentito le sue grida e l’abbiamo salvata”.
“I suoi vestiti – continua l’uomo – erano tutti strappati”. La coppia appartiene alla Immanuel Baptist Church (protestante) di Boronala e si è convertita nel 2002.
Il pastore, che ha informato i vertici della chiesa locale e alcuni attivisti, riferisce: “Vogliamo solo giustizia per la mia amata moglie. Dal momento che gli stupratori sono persone influenti in quest’area, la polizia non fa niente contro di loro”. Aggiunge inoltre che lui e la moglie hanno ricevuto minacce di morte.
Rosaline Costa, attivista cattolica, ha offerto il suo aiuto alla vittima. Ad AsiaNews dice: “Condanno con durezza l’attacco e la violenza sessuale. Essendo una minoranza, essi sono diventati delle vittime. La polizia non ha aperto una causa e ha detto che consulterà le vittime dopo le elezioni locali, che però termineranno tra diversi mesi. Questo è del tutto immorale”.
In questo modo, aggiunge l’attivista, “la polizia sta lavorando per i malviventi e viola i diritti umani. Condanno l’atteggiamento dei responsabili di questa stazione locale”.
In Bangladesh stanno aumentando le violenze contro la comunità cristiana. Il Paese ha una popolazione di 152 milioni di abitanti ed è a maggioranza musulmana (89,8%). Le comunità cristiana (0,2% della popolazione) e indù (9,1%) sono soggette a numerosi attacchi ed ad espropri di terreni. Esperti sottolineano che il motivo non è tanto religioso quanto economico. Gli espropri sono dettati dall’elevato prezzo dei terreni: per gli espropriatori infatti, accaparrarsi dei terreni delle minoranze è molto più “economico” che pagarne il prezzo pieno.