Bangladesh, oltre l’80% delle donne subisce violenze domestiche
Lo rivela un sondaggio dell’Ufficio nazionale di statistica. Rispetto all’ultimo rilevamento del 2011, il dato è in diminuzione. La violenza non è estranea nemmeno nelle famiglie cattoliche, dove una donna ogni due è maltrattata.
Dhaka (AsiaNews) – In Bangladesh l’80,2% delle donne subisce violenza in varie forme dal proprio marito. Lo rivela un sondaggio effettuato dall’Ufficio nazionale di statistica (Bbs), che ha pubblicato i dati dei maltrattamenti contro le donne registrati nel 2015. Gli episodi sono presenti anche nelle famiglie cattoliche. P. Albert T Rozario, coordinatore della Commissione Giustizia e pace dell’arcidiocesi di Dhaka, afferma ad AsiaNews che “tra i cattolici i maltrattamenti sono circa il 50%. Questo avviene perché molti uomini sposati non vivono nella fede la loro vita familiare”.
I risultati dell’inchiesta sono stati pubblicati il 2 ottobre durante un incontro al National Economic Council auditorium di Dhaka. Il dato sulla violenza domestica, benchè ancora elevatissimo, è in diminuzione rispetto a quello dell’ultimo rilevamento effettuato nel 2011, quando l’87% delle donne riportava episodi di maltrattamento.
Nomita Rozario (nome di fantasia), cattolica, racconta la sua storia: “Mio marito mi picchiava con crudeltà quando io mi rifiutavo di avere rapporti sessuali. Mi torturava quasi ogni giorno. Era un alcolizzato. Io non valevo nulla nella mia famiglia. Mio marito mi dominava e la mia vita era diventata un inferno”. Alla fine la donna ha trovato il coraggio di scappare e da diversi anni vive da sola.
Come Nomita, il sondaggio riporta che più dell’80% delle donne sposate ha subito almeno una volta nella vita abusi fisici, mentali, economici o emotivi da parte del partner. I numeri sono confermati da p. Rozario, che è anche un avvocato delle Corte suprema. Egli riporta che “quasi ogni giorno donne cristiane vengono nelle parrocchie a cercare l’aiuto dei sacerdoti contro le violenze dei mariti”. Per questo, afferma, “è importante il lavoro che la Chiesa cattolica in Bangladesh sta effettuando tra le famiglie. I nostri vescovi sono consapevoli che esistono diversi problemi e pertanto in ogni incontro pastorale si discute di famiglia”. Il sacerdote riporta inoltre una tendenza preoccupante tra i cattolici: “A Dhaka ci sono molti leader cristiani con due o tre mogli e quelli che conducono una vita disordinata non parlano con i sacerdoti e non partecipano alle pastorali”.
Angela Gomes, 64 anni, fondatrice dell’Ong “Banchte Shekha” (Imparare a sopravvivere), spiega che gli “atteggiamenti violenti derivano da una radicata mentalità tradizionale che vuole che l’uomo domini la donna. Solo gli uomini prendono decisioni in famiglia. Per sovvertire questa situazione, bisogna cambiare la società. Il governo e le organizzazioni per lo sviluppo devono lavorare con forza su questo tema”. L’associazione dell’attivista cattolica, che nel 1999 è stata premiata con il Ramon Magsaysay Award [l’equivalente asiatico del Premio Nobel], opera in 18 distretti su tutto il Paese. “Vogliamo trasformare la vita di migliaia di donne”, conclude.