Bangladesh, l'opposizione ritorna in parlamento
La Awami League mette fine a un anno di boicottaggio. Chieste riforme elettorali per garantire elezioni "giuste e libere". Tra le proposte: bandire l'uso della religione per guadagnare voti e la propaganda elettorale in chiese e moschee.
Dhaka (AsiaNews) Il maggior partito all'opposizione in Bangladesh, l'Awami League (AL), è tornato in parlamento dopo oltre un anno di boicottaggio. Ieri il leader del partito Sheikh Hasina ha riportato in parlamento circa 60 deputati e ha presentato il suo piano di riforme.
Il governo ha accolto con favore la decisione della AL e si è detto disponibile al dialogo.
L'opposizione aveva iniziato il boicottaggio nel dicembre 2004, dopo l'assassinio dell'ex ministro delle Finanze Shah A.M.S. Kibria e 4 attivisti di partito in un attentato nel nord del Paese. La Awami League aveva definito l'incidente un "piano organizzato e coordinato per eliminare le forze democratiche e laiche" in Bangladesh.
Secondo Hasina, ex primo ministro, le sue proposte di riforma elettorale sono vitali affinché le prossime elezioni siano "giuste e libere". La consultazione popolare è prevista per fine anno o primi del 2007.
Le norme vigenti prevedono che le elezioni generali si svolgano sotto il controllo di un'autorità guidata da un ex capo della Corte Suprema, scelto dal governo uscente, che nomina anche il resonsabile della Commissione elettorale. La AL propone, invece, che a presiedere questa amministrazione e la stessa Commissione elettorale siano persone scelte dal capo di Stato, dopo colloqui con tutti i partiti politici. Secondo l'opposizione, il sistema attuale favorisce manipolazioni elettorali.
Tra le riforme anche quella di vietare "politici di stampo religioso", e l'uso della religione per conquistare voti. L'opposizione chiede, inoltre, il bando sulla propaganda elettorale in luoghi religiosi, come moschee e chiese. Tra le accuse mosse dalla AL al governo, quella di sostenere i militanti islamici nel Paese, colpito negli ultimi mesi da un'ondata di attentati.
In un primo momento il governo aveva rifiutato di discutere le riforme; in seguito ha accettato a condizione che queste venissero presentate in parlamento.
Ad oggi il Bangladesh è governato da una coalizione di 4 partirti islamici capeggiati dal Bangladesh Nationalist Party (Bnp) del primo ministro Khaleda Zia; è in carica dal 2001 e il suo mandato finisce quest'anno. Alla seduta di ieri Zia era assente.
14/02/2019 11:05
31/12/2018 09:04