Bangladesh, condannati a morte 8 islamisti per la strage di Capodanno
Dhaka (AsiaNews) - Questa mattina un tribunale di Dhaka ha condannato a morte otto estremisti islamici dell'organizzazione Harkat-ul-Jihad -al-Islami (HuJI) per l'assassinio di 10 persone in un attentato del 2001 al Ramna Batamul, vicino all'università della capitale, dove si celebrava il Pahela Baishakh (Capodanno bengalese). Tra i condannati alla pena capitale c'è anche il leader dell'HuJI, il muftì Abdul Hannan. La corte ha comminato l'ergastolo e una multa di 50mila taka ciascuno (474 euro) ad altri sei militanti del gruppo.
L'Harkat-ul-Jihad -al-Islami ("Movimento del Jihad islamico") è un'organizzazione fondamentalista islamica votata a instaurare un dominio islamico. È attiva soprattutto nell'Asia meridionale - in Pakistan, Bangladesh e India - sin dai primi anni '90.
Il 14 aprile 2001, nel pieno delle celebrazioni del Nuovo anno bengalese, una serie di esplosioni uccisero 10 persone e ferirono altre 50. Poco dopo l'attentato al Ramna Batamul, l'HuJI rivendicò la responsabilità del gesto, nel quale perse la vita - suicidandosi - anche un membro dell'organizzazione.
Il 6 giugno dello stesso anno il gruppo fondamentalista organizzò un altro attentato, questa volta contro la chiesa del Santissimo Redentore, nella diocesi di Khulna (distretto sudoccidentale di Gopalgonj). La bomba venne piazzata dentro il luogo di culto, uccidendo 10 fedeli e ferendo altri 26. Per questo attacco diverse associazioni cristiane continuano a chiedere giustizia.
L'HuJI è stato anche il primo sospettato per il tentato omicidio del Primo ministro Sheikh Hasina nel 2010, oltre che per una serie di attentati avvenuti nel 2005. Dall'ottobre di quell'anno il governo del Bangladesh lo ha dichiarato ufficialmente illegale.
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