Bangkok: lista di proscrizione della giunta militare contro 6mila “persone influenti”
Alti funzionari e ufficiali di governo accusati di corruzione. Secondo i critici la mossa è volta a colpire gli oppositori. Accademico thai: “È un segno di nervosismo, i militari vedono nemici da tutte le parti”.
Bangkok (AsiaNews) – La giunta militare ha compilato una lista di 6mila nomi di “persone influenti”, accusate di corruzione, di collusione con la mafia e con attività illegali. I nomi sono stati indicati dall’intelligence nazionale, che da mesi lavora su una linea anti-corruzione voluta dal governo di Prayut Chan o-cha. La mossa, però, ha suscitato le perplessità dei critici, che ritengono sia l’ennesimo tentativo dei militari di rafforzare il proprio potere, ignorando la crisi economica e la siccità che sta colpendo numerose zone del Paese.
La “lista di proscrizione” contiene nomi (non ancora resi pubblici) di alti funzionari, ufficiali di governo e della sicurezza. Il generale Prawit Wongsuwon, ha detto alla stampa locale che ognuno di essi è sospettato di avere connessioni con associazioni a delinquere, anche se non ha specificato di quali crimini si tratta. Il giro di vite contro queste persone, ha aggiunto, avverrà nei prossimi due mesi.
La giunta militare controlla la Thailandia dal maggio 2014, quando prese il potere con un “golpe bianco”, che ha interrotto anni di scontri fra le “camicie rosse” – che sostengono l’ex premier Thaksin Shinawatra, popolare nelle campagne e tra le fasce deboli – e le “camicie gialle”, rappresentanti della classe urbana e dell’establishment. Uno dei primi atti dei militari è stata la presentazione di una nuova Costituzione, mirante a togliere potere ai partiti. La bozza della carta è stata bocciata a settembre 2015 e ha fatto slittare le nuove elezioni democratiche, ora previste per il 2017.
La giunta guidata dal primo ministro Prayut Chan o-cha Pur ha dichiarato che la lotta alla corruzione è il punto principale del proprio programma, ma è stata più volte accusata di connivenza con i criminali. Per questo, i critici del governo temono che i 6mila nomi siano in realtà solo avversari politici. Il generale Prawit ha risposto assicurando che “il giro di vite non è concentrato su un particolare gruppo politico”.
In due anni di governo, i militari hanno diminuito in modo drastico la libertà di espressione, imprigionando decine di dissidenti politici facendo leva su una delle leggi di lesa maestà più restrittive al mondo.
Paul Chambers, accademico thai ed esperto di politica, crede che l’ultima purga decisa dal governo riveli “una mentalità da assedio”. “L’economia sta crollando – ha spiegato – e la siccità sta colpendo il nord-est; ci sono così tante difficoltà che loro [i militari] si sentono attaccati da tutti i lati”.
04/09/2020 10:40