Bangkok: cresce il numero di profughi birmani alla frontiera
Circa 6mila persone hanno già varcato il confine con la Thailandia per l'aumento degli scontri in Myanmar. La Commissione thai per i diritti umani chiede al governo di assistere rifugiati e i cittadini thailandesi nelle aree di Mae Hong Son e Tak.
Bangkok (AsiaNews) - Aumenta il numero di migranti birmani sulla frontiera occidentale della Thailandia. Il governo thai è sempre più sollecitato ad aprire le porte ad almeno una parte di rifugiati che fuggono dai bombardamenti e dai rastrellamenti della giunta militare, al potere in Myanmar dal primo febbraio 2021. I profughi scappano però anche dai combattimenti che sempre più coinvolgono le Forze di difesa popolari e le milizie etniche, perché il conflitto si aggrava e colpisce sempre più la popolazione civile.
Sono oltre 300mila i profughi interni, soprattutto nelle aree abitate dalle minoranze nel nord e nell’est del Myanmar. Negli Stati Chin, Kachin, Kayah, Shan e Karen si concentra anche il maggior numero di cristiani. Soprattutto di etnia Karen sono le migliaia di fuggiaschi che premono per cercare rifugio in Thailandia: circa 6mila hanno già varcato il confine con la Thailandia sotto la pressione degli scontri tra militari e combattenti Karen. Una situazione che coinvolge in modo inevitabile i thailandesi prossimi alla frontiera e rischia di esporli alle azioni belliche.
Da più parti sono arrivate richieste di intervento per tutelare la popolazione civile. Ultima quella della Commissione thai per i diritti umani, che ha chiesto al governo di Bangkok di avviare con urgenza iniziative di sostegno per i rifugiati e i cittadini thailandesi nelle aree di Mae Hong Son e Tak.
La Commissione è nata nel 1992, e da sempre è limitata nella sua azione, ancora più dopo il golpe del maggio 2014. Ricordando la lunga esperienza della Thailandia nell’ospitare profughi del conflitto indocinese e delle repressioni nei Paesi confinanti contro le minoranze o gli oppositori, l'organismo ha esortato le autorità a fornire assistenza e cure adeguate anche in riferimento alla pandemia da Covid-19, che se sulla parte thailandese del confine suscita preoccupazione, su quella birmana sembra da tempo fuori controllo.
Per questo, dopo avere esortato “le agenzie coinvolte a garantire la sicurezza dei cittadini thailandesi che vivono sulla frontiera attraverso la costruzione di strutture indispensabili, piani di emergenza e sensibilizzazione”, la Commissione ha espresso la speranza che la “priorità di tutte le parti in causa sia in questa crisi l’assistenza delle vittime in linea con i principi di tutela dei diritti umani”.
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